Quando un rapporto di coppia non funziona, la separazione spaventa nella maggior parte dei casi: è necessario rimettersi in gioco, cambiare la propria vita, riprogrammarla.
Se poi ci sono bambini piccoli nascono mille dubbi, mille sensi di colpa. Ma si può stare insieme solo per i figli? O è più sano lasciarsi?
Non esiste una sola risposta per tutte le coppie. Sicuramente il percorso da intraprendere è lungo e difficile, il consiglio è quello di farsi seguire da un consulente familiare, prima di fare una scelta definitiva. Molte volte l’amore è nascosto sotto cumuli di cose da fare, routine, parole non dette, frasi non capite. Un consulente può aiutarci a dipanare la matassa, o, comunque, a vivere in modo più sano e consapevole questa parentesi dolorosa della nostra vita.
Il dubbio che attaglia molto spesso le coppie è sempre lo stesso: quando non c’è più niente da recuperare, ha senso far finta di esser coppia per la felicità dei figli? E’ giusto vivere perennemente insoddisfatti? Si fa più danno ai figli separandosi, o stando insieme infelici?
Per i bambini, la famiglia rappresenta l’universo, il luogo in cui si sentono amati e al sicuro. Vanno rassicurati, va spiegato bene cosa sta succedendo,cosa cambierà, che papà e mamma non saranno più marito/moglie ma resteranno sempre i loro genitori, che li ameranno per sempre, che l’amore per un figlio non può finire.
Una regola è fondamentale: mai parlare del coniuge davanti ai figli.
La loro felicità va messa al primo posto, ma questo non ci obbliga a stare con qualcuno se proprio non ce la sentiamo più.
Sicuramente, però, ci obbliga ad usare la nostra intelligenza, la nostra maturità di persona adulta, per cercare di gestire la situazione nel migliore dei modi.
Ma la separazione non è fatta solo di sensi di colpa, paure, rimorsi, rimpianti: non vanno sottovalutati gli aspetti pratici. Da dove iniziare?
Oltre ad un supporto psicologico, la coppia ha bisogno sicuramente di un legale esperto in diritto di famiglia.
La separazione, di fatto, è una situazione temporanea in cui marito e moglie mantengono la qualità di coniugi, ma non hanno più l’obbligo di fedeltà e coabitazione.
Rimane invece l’obbligo, per ciascun coniuge, di mantenere, educare e istruire i figli, e l’obbligo di assistenza materiale verso il coniuge più debole dal punto di vista economico.
La separazione può essere consensuale (o giudiziale), o legale, quando necessita dell’intervento di un giudice.
Anche l’aspetto economico non è irrilevante.
Sapevate che in Italia esiste il gratuito patrocino?
Il gratuito patrocinio consente alla persona non abbiente di ottenere la nomina di avvocato iscritto in apposite liste e la sua assistenza alle spese dello Stato, purchè le sue pretese non risultino infondate. Il gratuito patrocinio vale nell’ambito di un processo civile e nelle procedure di volontaria giurisdiziione (separazioni giudiziali, consensuali, divorzi, ecc.)
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