Adolescenza e ansia scolastica

Buon giorno a tutti, da oggi ci sarò anche io nel team di “Diventare mamme”, grazie ad Arianna per l’invito.

Affronteremo questo percorso iniziando con l’ansia adolescenziale tipica di questo periodo di scelte scolastiche.

Quando vi parlo di ansia, mi riferisco a quel senso di malessere, inquietudine e tensione che le persone provano in condizione di stress. Oggi vediamo sempre più adolescenti provare questo disagio, soprattutto riguardo alla scuola. Vi siete mai chiesti perché gli adolescenti, che dovrebbero essere spensierati, provano questo disagio?

Alcuni adolescenti, in genere quelli particolarmente sensibili, sperimentano una condizione costante di ansia, che può interferire con il loro quotidiano, questa condizione è dovuta allo stress.

Quest’ultimo, percepito come eccessivo, può tradursi in manifestazioni quali ansia e panico e in alcuni casi, può sfociare anche in deficit dell’attenzione e decadimento dell’apprendimento scolastico. I ragazzi ansiosi, infatti, che vivono lo studio con apprensione, subiscono un rallentamento non solo nell’apprendimento, ma anche nella memoria.Tutto ciò si ripercuote sui loro risultati scolastici.

Viceversa, i ragazzi che riescono a vivere lo studio in maniera serena riescono ad ottimizzare i tempi di apprendimento.

Perché gli adolescenti provano questi sentimenti e questo disagio?

L’ ansia ed in particolare quella scolastica, nasce dalla paura di essere rifiutati e comprende la paura di fallire, di essere incapaci e di non riuscire a superare la prova che si deve affrontare.

Come si manifesta l’ ansia scolastica?

I sintomi principali dell’ansia scolastica sono il mal di testa, il batticuore, i brividi, il tremore, il male allo stomaco e anche la difficoltà di uscire per andare a scuola. Nei casi più gravi alcuni ragazzi vomitano oppure hanno la febbre. Può capitare, inoltre, che l’ansia scolastica raggiunga livelli tali da manifestarsi anche in situazioni che di per sé potrebbero essere aspecifiche e neutrali.

Il risultato di questo malessere si ripercuote ancora una volta sul rendimento scolastico, abbassando ulteriormente il livello dei risultati scolastici. Si accompagna a questa situazione anche una eccessiva ansia per i compiti in classe e le verifiche in generale e la perdita di piacere per lo studio, anche per quelle materie che in precedenza potessero piacere. Accanto al timore per lo studio l’ansia si manifesta anche attraverso una continua richiesta di approvazione dell’insegnante, al timore di parlare di fronte alla classe o ancora ad un atteggiamento aggressivo verso i compagni di classe.

Cosa possiamo fare per risolvere la situazione?

E’ importante, cari genitori, che voi e gli insegnanti non confondiate questo malessere con la mancanza di voglia di studiare. In genere genitori e insegnanti vedendo gli scarsi risultati dei ragazzi tendono a soffermarsi su questi aspetti, interpretando il tutto come una mancanza di interesse per lo studio. In realtà, ciò che dovrebbero fare genitori ed insegnanti, in seguito ad un continuo abbassamento del rendimento scolastico, oppure, osservando i comportamenti precedentemente evidenziati, è provare a parlare con il ragazzo.

Lasciando perdere i rendimenti scolastici e valorizzando l’ascolto e la comunicazione, aiutando in questo modo il ragazzo ad aprirsi e ad esporre il suo problema e agevolando in questo modo una risoluzione del problema. E’ importante ascoltare e incoraggiare i ragazzi, le famiglie sono il supporto principale di cui necessitano, a questi si affiancano il supporto ed il sostegno degli insegnanti affinché queste situazioni possano essere affrontate e risolte con maggiore serenità.

Nel momento in cui si osserva che il disagio persiste, è molto importante non sentirsi in colpa e richiedere il supporto psicologico prima che il disagio possa compromettere la vita sociale e relazionale del ragazzo e soprattutto cercando di creare una rete di sostegno tra la scuola e la famiglia.

Alla prossima!

Arianna Mariani

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