Ho scoperto da poco l’esistenza di Amniocheck, un test per la rilevazione delle perdite di liquido amniotico. Si tratta di un prodotto acquistabile online, sia sul sito di Prima Home Test, azienda svizzera specializzata nello sviluppo, produzione e distribuzione di self-test, che su Amazon.
Durante le mie gravidanze, non sapevo che esistessero (ma forse non esistevano ancora) questi tipi di test casalinghi per la rilevazione delle perdite di liquido amniotico. Durante i nove mesi, può capitare di avere perdite vaginali e di non sapere di che tipo di perdite si tratti. Basta un doloretto e il pensiero corre alla prematura rottura del sacco. Può accadere in qualsiasi settimana di gravidanza, e se chiedete alle vostre amiche, molte di loro vi racconteranno di essersi fatte un giro al pronto soccorso per il timore che si fossero rotte le acque, gita che si sarebbero potute risparmiare magari utilizzando un test come Amniocheck.
Questi test autodiagnostici sono utili anche dopo esami prenatali invasivi come la Villocentesi o l’Amniocentesi (cioè il prelievo di una lieve quantità di liquido amniotico al fine di effettuare uno studio del DNA del feto), che potrebbero avere, come controindicazione, proprio la rottura del sacco.
Sono utili anche verso la fine della gravidanza per capire se è arrivato finalmente il momento di correre in ospedale!
Dunque, come capire se si sono rotte le acque ed è arrivato il momento di andare in ospedale?
Amniocheck riesce a rilevare perdite di liquido amniotico anche minime, basta solo una goccia, non è invasivo e può essere utilizzato 24 ore su 24. È come un normale assorbente molto sottile, che, grazie al rilevamento del pH, riesce a discriminare le perdite vaginali o di urina (che nel terzo trimestre possono capitare a causa degli spostamenti del feto che inizia ad essere molto grande) da quelle di liquido amniotico. Ha risultati rapidi e attendibili.
Un kit Amniocheck è composto da 5 assorbenti e un foglietto illustrativo molto chiaro e completo.
Gli assorbenti sono sigillati singolarmente, e una volta aperti, vanno utilizzati immediatamente. Il test non può essere effettuato se sono state fatte lavande vaginali o si hanno avuto rapporti da meno di 12 ore.
Si presenta come un assorbente sottile che va steso sull’intimo, con le mani asciutte (l’acqua può alterare il test), e va cambiato al massimo dopo 12 ore. Il test cambia colore assumendo una colorazione sui toni del verde/blu se ci si trova in presenza di perdite di liquido amniotico, con un’attesa di 15 minuti.
Il kit per la rilevazione delle perdite del liquido amniotico ha un costo molto accessibile: 29,90. Sinceramente, però, non ne farei un problema di costi. Non è piacevole, e ve lo dico per esperienza vissuta in entrambe le gravidanze, dover andare in ospedale e fare una trafila lunga per capire se avete un problema di perdite di liquido amniotico durante la gravidanza. E non parlo solo della lunga attesa, dell’ansia che si potrebbe dissolvere altrimenti in pochi minuti, parlo proprio delle visite invasive a cui potreste essere sottoposte.
Il liquido amniotico è il liquido protettivo contenuto nel sacco di una donna in gravidanza. Questo fluido serve da protezione per il feto in crescita, oltre che facilitare lo scambio di nutrienti, acqua e prodotti biochimici tra madre e feto.
Per gli esseri umani, per indicare il liquido amniotico viene spesso usato il termine acque, in particolare quando siamo a ridosso del parto (rottura delle acque).
Il volume del liquido amniotico aumenta con la crescita del feto, tanto che alla nascita, è presente fino ad 1L di liquido amniotico.
Quando il sacco si rompe durante il travaglio a termine, l’evento è noto come “rottura spontanea delle membrane” o rottura del sacco o rottura delle acque. Se la rottura non è in relazione con il travaglio a termine, tuttavia, si parla di “rottura prematura delle membrane“. La rottura artificiale della membrana è una rottura manuale eseguita da personale esperto per facilitare il travaglio e la nascita del bambino.
Nella mia prima gravidanza, ebbi una rottura alta del
sacco e il liquido scendeva goccia a goccia, e non fu una situazione facile da capire
nemmeno per i medici. Con il sacco rotto e la gravidanza a termine, si fa
nascere il bambino entro le 48 ore successive,
per evitare possibili infezioni (Elena decise di nascere spontaneamente). Se il
sacco si rompe prima che il bambino sia pronto, la mamma viene ricoverata in
ambiente protetto.*
In pratica si può la situazione può essere così
riassunta:
Come potete capire, le perdite vaginali prima della 34esima settimana creano una grossa ansia, le perdite nel terzo trimestre invece fanno venire il dubbio che sia giunta l’ora di andare in ospedale. Perchè non togliersi ogni dubbio con un semplice test, comodamente a casa tua, ed eventualmente avere il tempo di consultare, in tranquillità, il proprio ginecologo?
Spero che tutto sia chiaro, altrimenti come sempre sono a vostra disposizione per domande e curiosità! r
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