Nel corso dell’allattamento al seno frequentemente le mamme si convincono di non avere latte a sufficienza.
Una mamma alle prese con il suo primo allattamento è assalita da mille dubbi: avrò abbastanza latte? Il mio latte sarà abbastanza nutriente? Basterà al mio bambino?
Spesso l’impressione di avere poco latte non corrisponde ad un effettiva scarsa produzione di latte. A volte, poi, una effettiva bassa produzione potrebbe essere un fenomeno transitorio. Bisogna sempre tener presente che il meccanismo dell’allattamento funziona a richiesta: più il seno viene svuotato, maggiore sarà la quantità di latte prodotta nelle poppate successive.
In genere capita che:
– il seno appaia morbido, non goccioli e il latte non esca utilizzando un tiralatte;
– il bambino si lamenti, voglia succhiare più spesso, più a lungo, stravolgendo di fatto uno schema che oramai era riconosciuto dalla madre;
– il bambino si attacchi e poi rifiuti il seno piangendo.
E’ comprensibile che questi segni creino ansia in una mamma, ma in realtà sono segni del tutto inaffidabili.
Gli unici 2 criteri oggettivi per decidere se un bambino mangia poco sono:
– Il bambino bagna meno di 6 pannolini nelle 24 ore con urine concentrate, visibili e non trasparenti (si parla di bambini oltre la prima settimana di vita)
– La crescita del bambino è inferiore a 125grammi/settimana (500 grammi/mese)
Le principali cause di una bassa produzione di latte sono:
– ragadi dolorose e attacco inadeguato da parte del bambino;
– schemi di alimentazione al seno non adeguati per numero e durata delle poppate. E’ consigliabile allattare a lungo, spesso e con il bambino ben attaccato. Bisogna tenere presente che la parte terminale della poppata permette di ricevere la quota di latte più sostanziosa;
– aggiunte di alimenti diversi dal latte materno (latte artificiale, camomille, tisane, ecc…). Tali aggiunte riducono gli episodi di suzione al seno e sottoregolano la produzione di latte;
– un bambino svogliato, debole e con problemi di suzione non è in grado di stimolare in modo autonomo il seno per produrre la quota giusta di latte. In genere il ricorso ad un valido tiralattte permette di mantenere una adeguata quota di produzione. Si consiglia comunque di chiedere l’aiuto di un operatore competente.
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