(se sei arrivata in questa pagina cercando info sul congendo parentale, visita la sezione PER LA MAMMA –> INDENNITA’ E CONGEDI)

Ieri convocazioni alla scuola polo, per l’agognato posto per l’a.s. 2013-2014. Chi è insegnante sa. Qualche spezzone tra una miriade di cattedre …che uno si chiede sempre perchè non ti assumano… e il motivo non è che si risparmia qualcosa, perchè il caos non fa mai risparmiare! Punto un paio di spezzoni per me papabili (chi non sta a scuola non sa che le famose solo 18 ore sono alla fine 36 con impegni pomeridiani infiniti, e gestire un bambino diventa un incubo perchè ti capita di tornare anche alle 21 dopo che sei uscito alle 8…).

Strano ma vero, quelli davanti a me scelgono gli spezzoni. Resta, tra le altre, una cattedra vicino casa. Che fare? Chiamo mio marito e decidiamo che è il caso di accettare. In fondo, se non ce la faccio, ho ancora 4 mesi e mezzo di congedo parentale al 30%!

Andata. Accetto.

Mi presento alla scuola, firmo tutte le carte e… primo problema. La scuola inizia il 9. Elena inizia l’inserimento al nido, forse, il 10. Allora dico “avrei bisogno di inserire la bambina al nido. Posso avere il modulo per il congedo parentale?” Panico. “Ehm… Deve chiedere prima alla preside”. Perchè, i moduli li consegna la preside? mah…perplessa, attendo il mio turno. Niente da fare, dice la preside. “Lei doveva darmi 15 giorni di preavviso, e i ragazzi hanno il diritto di avere un insegnante!!” Afferma con forza. Certo, facile dare 15 giorni di preavviso quando mi assumi oggi, no? I ragazzi hanno diritto, è vero, ma ci dovrebbe pensare il governo, il ministero, la preside, i sindacati. Io sono una misera precaria che viene licenziata il 30 giugno, sempre che venga assunta, con davvero pochi diritti. Ma mia figlia ha diritto a 2 anni e mezzo a non essere lasciata da sola a casa, credo, o ad essere accompagnata in una fase delicata da un genitore, piuttosto che da una baby sitter. Comunque – non sono qui per far poche polemiche, almeno per oggi – ho chiamato il sindacato e mi ha confermato che i 15 giorni si devono dare laddove è possibile. Ovviamente nel mio caso non lo era, quindi ho diritto.

Ho sbirciato su Internet e riporto qui l’estratto della normativa:

“Ai fini dell’esercizio di tale diritto, il genitore è tenuto, salvo casi di oggettiva impossibilità, a preavvisare il datore di lavoro secondo le modalità e i criteri definiti dai contratti collettivi, e comunque con un periodo di preavviso non inferiore a quindici giorni.”

E pensare che quando Elena aveva 5 mesi ho dovuto rinunciare alla cattedra perchè la preside mi disse per telefono che non mi spettava nulla, forse l’allattamento… peccato che era allattata in esclusiva (“professorè, glie dà l’artificiale”…)
Spero che questa notizia possa essere utile anche alle altre!

La normativa completa è riportata nella sezione Per la mamma–> congedi parentali.

E comunque sono avvilita per quanto le madri, e ahimè i poveri bambini piccoli, siano maltrattati in questa società!

Buona giornata, e fatemi un grosso IN BOCCA AL LUPO che sto per andare a fare la domanda!