Come cambia la vita di coppia dopo un figlio.

Cari genitori ben ritrovati!

Oggi parliamo di cosa cambia nella vita di coppia dopo la nascita di un figlio e di cosa fare nel caso abbiate difficoltà.

L’arrivo di un figlio in casa porta inevitabilmente dei cambiamenti. Se vogliamo pensare solo alle abitudini che si stravolgono, possiamo pensare quanto queste possano toccare tutti, e dico proprio tutti, gli aspetti della vita di coppia.

Abbiamo sempre sentito dire di quanto i figli uniscano e intensifichino il legame della coppia. In realtà non è così, soprattutto con il primo bambino e durante tutto il suo primo anno di vita.

Consideriamo la prima distanza che in genere si crea nei genitori, ovvero la distanza fisica. Molte coppie non lo ammettono, ma la stragrande maggioranza delle donne si sente quasi esclusivamente mamma e viene meno il suo sentirsi donna.

Certo non bisogna generalizzare, ma neanche negare che ciò avvenga. Per pudore, per educazione e/o solo per retaggio culturale, le donne sembra quasi che, diventate mamme, dimentichino la loro femminilità. La coppia da diade diventa triade, bisogna che dia spazio al nuovo arrivato ed è inevitabile che ci siano dei grandi cambiamenti. Ogni neo mamma incentra totalmente la propria vita su quella del suo cucciolo, annientando completamente ogni suo desiderio, bisogno e/o necessità. Questo comportamento, determinato dall’indole della donna di voler sopperire a tutto, può creare davvero un punto di crisi nella coppia. Basti pensare a tutte le volte che dice al proprio compagno, che prova a darle un aiuto:- Lascia stare faccio io.

Questo, inoltre, se i primi tempi la gratifica a lungo andare la lascia senza energie per se stessa, per il proprio figlio e per la vita di coppia.

 Gli uomini hanno tempi e sensibilità differenti, che non vuol dire minori. La loro capacità di fare una cosa alla volta rimane la stessa, i loro tempi e i loro modi anche. Inoltre, anche per il papà la presenza del piccolo, volente o nolente,  toglie un po’ di spazio, compreso quello per la propria compagna.

Alla luce di tutto questo, come possiamo pensare che la nascita di un figlio non apporti cambiamenti all’interno delle dinamiche di coppia?

Accanto a tali cambiamenti, non bisogna sottovalutare anche la drastica diminuzione e in alcuni casi assenza di spazi di intimità e di tempo per la coppia. La gestione della stanchezza e l’incapacità di regolare l’ intrusione nella vita familiare di nonni,  parenti e amici vari, contribuiscono anch’essi a procurare stress alla coppia.

Che fare?

Una regola importante è partire da questa consapevolezza: spazi limitati, tempi differenti e stanchezza cronica. Accettare la nuova realtà come una fase inevitabile e soprattutto naturale che ogni coppia sana attraversa. Non spaventarsi, oppure, allarmarsi innanzi ai cambiamenti evidenti che si notano negli atteggiamenti del partner. Bisogna essere consapevoli che l’equilibrio raggiunto in precedenza dalla coppia è sempre messo in discussione con la nascita di un figlio. Occorre trovare un nuovo equilibrio, fatto di nuovi spazi, nuove esigenze, nuove regole e in particolare nuovi ruoli.  È necessario tenere a mente  che esiste una spazio fondamentale in una coppia, una zona intima che non significa solo sesso e che deve essere solo ed esclusivamente per essa e  non ci deve entrare nessuno. Allo stesso modo c’è lo spazio della coppia genitoriale che deve essere anch’essa difesa dalle ingerenze esterne. Questi spazi devono coesistere e ci vuole rispetto per riuscire a mantenerli in equilibrio. Fondamentale è eliminare dal proprio vocabolario la frase:- Si è sempre fatto così.

Cosa significa mantenere l’equilibrio di coppia?

Significa innanzitutto avere la consapevolezza che tensione, incomprensione e stanchezza nella coppia sono normali e non vanno estremizzati. I neo-genitori devono prendersi cura del proprio bambino, ma anche della loro relazione.

Bisogna ricordare sempre che se la coppia va in crisi anche il piccolo ne risente. È importante ricordare di dedicare tempo di qualità al partner ritagliando, magari a fine giornata, qualche minuto per riscoprirsi complici, amanti, sostenersi reciprocamente per essere una cosa sola. A volte basta anche semplicemente prendersi una tisana insieme, mettersi a letto e abbracciarsi, nonostante la stanchezza, oppure, sorridersi prima di chiudere gli occhi. Non è semplice, ma questo costituisce un legame e un collante che sarà ricordato per tutta la vita e di cui SOPRATTUTTO il piccolo ne gioverà.

Accade, infine,  molto più spesso di quanto si possa pensare e di quanto se ne parli, che le coppie entrino in crisi e spesso chiedano un aiuto specialistico ad uno psicologo.

Cari genitori, qualora vi troviate in questa situazione, non vergognatevi, siete esseri umani.

Nessuno vi ha insegnato il ruolo che state ricoprendo ora, nessuno vi ha detto che possa essere difficile e che possa accadere tutto ciò che state vivendo. Non sentitevi in colpa e chiedete aiuto prima che sia troppo tardi.

Alla prossima!

 

Arianna Mariani

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