Finora eri divisa tra lavoro, aperitivi, uscite con gli amici, viaggi con il tuo lui, e ritmi di vita frenetici. Cosa succede quando nasce un bambino?
Ti avranno già spaventata (“tu non dormirai più!” “Dormi ora!” “Hai voluto la bicicletta???”). Intanto ti confermo che avrai ritmi ancora più frenetici e che ci vorrà un pochino per abituarsi, sia fisicamente che psicologicamente. I bambini non sono tutti uguali. Alcuni mangiano e dormono. E se hai aiuti concreti (ovvero nonni efficienti) potrai riprendere una vita normale, arricchita della gioia di avere un bambino. Se invece ti capiterà un figlio insonne e non hai aiuti, ti sembrerà per un bel po’ di essere dentro una centrifuga. Sappi che ti ho voluto bene e ci sono passata anche io.
Vi siete già trasformate in “Mamma di” (leggi il post Cose che ti capiteranno dopo il test di gravidanza) appena fatto outing sulla gravidanza.
Ma tu stessa di trasformerai. Se prima eri un affermato medico, poi diventerai “mamma medico”. Fai un giro sul web: mamma medico, mamma avvocato, mamma ingegnere…
Se prima quando ti chiedevano di descriverti dicevi “dopo la maturità classica, mi sono laureta in Informatica a La Sapienza, ho lavorato come dipendente per qualche anno, e ho scelto poi la libera professione. Sono esperta in applicazioni web”, ora ti descrivi così: Secchiona, Nerd, Mamma.
3 parole, di cui una è “mamma”.
Giuro. Cercate con Google.
Il mondo è pieno di donne con una bella carriera lavorativa che si trasformano in mamme. Quanti uomini avete sentito descriversi come “ingegnere elettronico, amante della fotografia, papà”?
E’ che la maternità ti trasforma totalmente. In effetti nella maggioranza dei casi, nei primi anni di vita del bambino sei totalmente assorbita. Attacchi bottone con tutti, alla posta, alla fermata della metro, parlando di pannolini e pediatri. Segui corsi prepartoe post parto, di massaggio infantile, di lettura per bambini, di musica per bambini, di genitorialità. Diventi esperta su tutto. Apri un blog con entusiasmo, o ne segui mille mila sul web.
Però tranquilla… prima o poi torni normale. Inizi ad evitare discorsi di pannolini e allattamento. E ti ricordi che un tempo ascoltavi musica. Leggevi libri. Ti confrontavi su mostre e viaggi. E se non te lo ricordi tu, te lo ricordano i tuoi figli. Sì, perchè hanno una vita sociale, LORO, molto più intensa della tua e di tuo marito (ti piace vincere facile?). E a 4 anni all’asilo parlano di EuroDisney, di Venezia, di Londra. E poi a 5 anni tornano a casa e ti chiedono di ascoltare Rovazzi. Chi? Rovazzi. E chi è? Tu non lo sai, ma loro a 5 anni sì. E apri youtube e ti ritrovi a cantare con loro Sofià, Roma Bangkok, Andiamo a Comandare… Per fortuna, crescono, e tu torni ad interessarti di cose diverse da pannolini e pappe. E con loro, e grazie a loro, torni a riscoprire te stessa, una te stessa che pensavi morta e sepolta, e invece è lì, la ragazza di sempre.
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P.S.: comunque sentire una cinquenne che canta “oh Maria Salvador, te quiero mi amor…” un pochino fa impressione.
P.S.2: “mamma, la conosci la canzone Roma Van Gogh? Ma che è sto Van Gogh?”
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