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Come viaggiare con un bambino di 2 anni.

Carissime(i),

interrompo la sequenza di post sul dopo parto per scrivere alcuni post dedicati a chi ama viaggiare e pensa che con un bambino sia difficile.

Io e mio marito amiamo molto viaggiare, ma da quando è nata Elena non lo abbiamo più fatto.

Sicuramente ci ha condizionato sia la stanchezza, sia il fatto che al nostro primo viaggio (a Torino, in treno, per trovare degli amici, quando la piccola aveva 14 mesi) al nostro ritorno Elena fu ricoverata per una malattia esantematica mai identificata, con quasi 40 di febbre. Ovvio che il viaggio non c’entrava nulla, ma ha contribuito ad aumentare la nostra ansia.Detto questo, con molte titubanze ci siamo “costretti” a fare un viaggio per il nostro 4° anniversario di matrimonio. E ci siamo organizzati così.

Abbiamo orientato la nostra scelta verso un posto con una temperatura simile a Roma, con poche ore di viaggio. Alla fine la scelta è ricaduta su Barcellona. Mi sarebbe piaciuta una città più a nord, ma ho evitato per paura che il freddo più rigido facesse ammalare la gnappa. Ho scelto una low cost per il viaggio in aereo, e ho comprato dei biglietti super convenienti (circa 60 euro a testa andata e ritorno). I bambini possono ammalarsi in qualsiasi momento, e dover buttare tanti soldi mi dava fastidio. Sono stata fiduciosa e non ho fatto l’assicurazione di viaggio, che avrebbe alzato il costo del biglietto di circa 20 euro a testa. Ho prenotato l’albergo su booking.com, perchè ti dà la possibilità di rinunciare fino a 36 ore prima senza pagare nulla, e addirittura si può rinunciare il giorno stesso dell’arrivo pagando solo un giorno. Abbiamo deciso di stare solo 2 notti. E’ una scelta che può non essere condivisa, ma temevamo: una febbre improvvisa; 3 giorni di pioggia. Sapete che significa stare con uno gnappo in albergo per tanti giorni??? quindi nel caso pessimo volevamo che l’agonia fosse minima!

Ho scelto un aereo ad un orario di mattina all’andata, verso le 8. Già così Elena ha avuto una crisi di pianto, non consiglio di partire prima delle 8, dovreste svegliarvi davvero presto! Per il ritorno ho preso un aereo verso le 16, è un orario buono, vi permette di vedere qualcosa la mattina con calma, mangiare, andare in aeroporto, e tornare a casa ad un orario decente.

Ovviamente Elena nella settimana prima della partenza ha avuto l’otite, ma siamo comunque riusciti a partire. Come medicinali ho portato:

– tachipirina in gocce (sono 30 ml e quindi passa i controlli del bagaglio a mano)

– nurofen (con tanto di certificato della pediatra, per passare i controlli)

– antibiotico (in polvere da allungare dopo con acqua)

La pediatra dice di portare questi medicinali con sè sempre quando si va all’estero, e secondo me è un consiglio buono, visto che almeno non dovete cercare una farmacia!!!

Possibilmente, fatevi dare un antibiotico che non vada messo in frigorifero. Elena era già in cura e purtroppo stava prendendo il neoduplamox, che va conservato tra i 2 e gli 8 gradi. Semplicemente glielo abbiamo dato la mattina in aeroporto, abbiamo buttato il flaconcino aperto, e ce ne siamo portato uno chiuso. In albergo c’era il minifrigo, per fortuna, ma comunque in genere l’albergo vi tiene un medicinale in frigorifero per cortesia.

Se avete un bambino con problemi di stitichezza portate anche le suppostine di glicerina.

Al controllo sicurezza ci hanno detto che in genere per i medicinali dei bambini non chiedono giustificazioni, e in effetti sia in Italia che in Spagna non ci hanno chiesto nulla, ma per tranquillità fatevi fare un certificato!

Per far mangiare un bambino sopra i 2 anni, in Europa non dovreste incontrare grossi problemi. Io comunque mi sono portata un panino, i formaggini, e l’omogeneizzato di prugna. Il panino e i formaggini servono per tamponare la fame se avete difficoltà a trovare un posto dove mangiare; per la prugna, mia figlia è stitica, e ho pensato che forse sarebbe stato difficile trovare verdura e frutta che la aiutassero (e avevo ragione).

Anche nei giorni successivi, a Barcellona, ho comprato panini di salvataggio per Elena. Sono sempre stati utili, nel corso della giornata.

Portatevi un riduttore, o, meglio, un vasino da viaggio. Io ho questo comprato da PRENATAL

si chiama EKKO, lo trovate anche online. Chiuso è un vasino (si mettono delle bustine con della carta assorbente, molto comode, si comprano anche quelle da Prenatal), aperto è un riduttore. Non sapete se troverete bagni decenti, quindi un riduttore fa comodo. Portatevi le salviette umidificate, che in genere io non utilizzo: in viaggio sono molto utili. Portate anche un bicchiere con beccuccio per il bambino.

Ricordatevi il ciuccio: anche se il bambino non lo porta più, come nel nostro caso, dategli il ciuccio durante le fasi di decollo e di atterraggio, aiuta ad alleviare il fastidio alle orecchie.

Ultima cosa, ma importantissima: le valigie!

Non sovraccaricatevi! Noi abbiamo portato un trolley bagaglio a mano (con i vestiti), uno zaino (con medicinali, fazzoletti, biberon, bicchiere, ecc) e una borsa (la mia, essenziale, come sempre). I documenti personali teneteli addosso, in una tasca ben sicura. Gli zaini possono essere rubati o persi, e non sarebbe bello passare in ambasciata la vostra vacanza! Per i vestiti, noi siamo stati molto minimalisti (in fondo stavamo via per nemmeno 3 giorni!) e ve lo consiglio… ho abbondato solo con Elena. Al limite, se qualcosa manca, si può sempre comprare! E se proprio volete portarvi vestiti, portateli leggeri! Non sto qui a farvi la lista di cosa abbiamo portato noi perchè so che siete in grado benissimo di farcela da soli! 🙂

Buon viaggio, e al prossimo post, dove vi parlerò di come ci siamo organizzati a Barcellona!

Arianna Mariani

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