Il doppler consiste nell’effettuazione di una speciale ecografia e oggi è disponibile nella maggior parte delle strutture ospedaliere.
Questa ecografia si serve di immagini a colori o in bianco e nero per analizzare il flusso sanguigno tra la placenta ed il feto attraverso il cordone ombelicale.
Il doppler sfrutta, infatti, un tipo di onde sonore diverso da quello elle ecografie tradizionali: queste onde rimbalzano facendo muovere i globuli rossi in modo da registrare la rapidità dei loro movimenti all’interno dei vasi sanguigni fetali.
Ci si serve di questo genere di ecografia solitamente quando il feto è molto piccolo rispetto alla norma o quando sembra crescere più lentamente di quello che dovrebbe.
Questa analisi è in grado di rilevare un’eventuale presenza di anemia fetale in quanto, in presenza di tale patologia, il flusso sanguigno presenta delle anomalie caratteristiche.
Il doppler viene utilizzato inoltre per verificare la possibilità che un feto RH positivo abbia bisogno di una trasfusione e, in questo caso, sostituisce talvolta l’analisi della bilirubina (pigmento che si forma con la rottura dei globuli rossi.
Anche in questo caso, se il feto presenta un flusso sanguigno irregolare, è molto probabile che si renda necessaria una trasfusione di sangue.