In fila alla posta con Tommaso (3 persone davanti 1 ora e mezza di fila…), intrattengo lo gnomo come posso.
Lei è lì, 70 anni circa, in agguato, seduta in uno dei 3 posti liberi che non sia mai restasse libero per una mamma con bambino. Osserva tutto. Sorride, ma non è un sorriso di empatia. Ah no. Lei è lì e attende il momento. E quando offro a Gnomix un telefonino giocattolo, ecco…sferra l’attacco.
“Signora, come sono bravi i bambini di oggi con questi aggeggi?”
Quali aggeggi?
“Ma no signora, è un telefonino giocattolo…”
Ma lei non ascolta, noooo, non sia mai. Lei incalza: “E come facevamo noi, che non avevamo tutte queste cose?”
E lo so. Ragazze lo so che “E come facevamo noi” lo avete sentito un milione, un miliardo, una galassia di volte. Cosa rispondere?
Avrei voluto rispondere:
“E come facevate signora mia? I suoi figli, signora mia, sono degli anni 70, e i telefoni giocattolo c’erano. Io ce lo avevo, e ce lo litigavamo io e mio fratello piccolo. Il grande aveva il videogioco, signora mia, e col cazzo che me lo cedeva. Quando lei era mamma di bimbi piccoli, signora mia, la gente era gentile, e faceva saltare le file. Io me lo ricordo mia mamma in giro con 3 figli, i capelli dritti (tali e quali a me, ma non è genetica, signora mia, le mamme stanno tutte così, ma lei non lo ricorda) con la borsa di Mary Poppins, che uno ci ha fame, l’altro ci ha caldo, quell’altro ci ha sete… Ma la gente la faceva sedere, e spesso la faceva passare. Signora mia. E forse lei non lo ricorda, ma tante mamme non lavoravano. Lei lavorava, signora mia? Ah ecco,non lavorava. E sua madre dove viveva? Ah… nello stesso palazzo… Eh signora mia, si dà il caso che noi, a suo tempo, con la laurea e anche qualche master, ci siamo dovuti spostare, e mammà è altrove. E sì, pure la suocera, ma quello, signora mia, in alcuni casi è pure una fortuna eh.
Come dice? La sua mamma non le dava una mano? Ah mi spiace. Quindi lei alle visite ginecologiche andava con i figli… ah no? in quel caso sì? ah pure per la parrucchiera… e per la spesa… ah ecco…mi pareva….
Si dà anche il caso, cara signora mia, che mia madre, quando io avevo 4 anni e mio fratello maggiore 8, ci lasciasse a casa per andare all’alimentari. 20 minuti massimo, per carità. Ma pensi lei, non temeva che entrassero i ladri. E a volte ci lasciava in macchina per andare a prendere il figlio di turno a scuola. E nessuno chiamava i carabinieri.
Noi carichiamo e scarichiamo i figli che gli scaricatori di porto a fine giornata ce spicciano casa.Slaccia il seggiolino, piglia lo gnomo, riallaccia seggiolino 1, riallaccia seggiolino 2. Rifermati che devi comprare il latte. Piglia lo gnomo. Piglia la gnappa. Scendi. Piglia 1 litro, signora mia, dico 1 litro di latte, ariallaccia lo gnomo, ariallaccia la gnappa. Signora mia, son stanca solo a dirlo.
Quando ero piccola, signora mia, io giocavo nel giardino condominiale: eravamo tipo 25 ragazzini, età 2 anni – 13 anni. Le mamme stavano a casa. Ogni tanto si affacciavano. Le mamme erano ciabatte munite, e lo sapevamo tutti. Se si incazzavano, una mamma scendeva con la ciabatta e menava uno a caso, normalmente il più grande tra i suoi figli. Così. Perchè era il più grande, e doveva avere giudizio. Poi con le urla spettinava pure i grandi delle mamme amiche. E dopo 3 volte che vedevi ‘sta scena, al primo strillo di una qualsiasi mamma tutti in riga! E pensi, signora mia, nessuno chiamava il telefono azzurro.
E poi il catechismo durava 1 anno, e non 5 come le elementari. Cazzo.
E poi si andava a scuola a piedi, con i fratelli più grandi.
E nessuno, dico nessuno, a 13 anni aveva paura di incontrare Bossetti.
E nessuno, dico, nessuno dei vecchi rompeva le palle che non si può giocare con la palla, con le palline, con la racchetta, con la chitarra, con la cerbottana, con la corda, cantare, chiamare l’amichetto. Son creature, dicevano i vecchi dalle parti mie.
Senza considerare, signora mia, che facevate i figli a 25 anni massimo,e io il secondo figlio l’ho fatto a 41, e non per scelta, e no signora, col cazzo che sono giovane anche a 41… sono 5 anni che non dormo e ringrazi il cielo che non uccido nessuno ancora, soprattutto gente che per strada mi dice ‘e come facevamo noi?’…”
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