Ciao a tutte, man mano che passano i giorni mi vengono in mente cose nuove e continuo a scrivere sulle situazioni che vivono le neo-mamme! Non prendete tutto come oro colato, non siamo tutte uguali. Ma alcune cose sono uguali per tutte.

Ovvero: le MAMME (o nonne materne).

Ho già detto che mia mamma è bravissima con i bambini ed è stata un valido aiuto. Ma sono contenta che non sia brava con il pc così non leggerà mai i miei post.

Dicevo. Le mamme. Ovvero le nonne materne. Le nonne, non volendo, fanno quotidianamente, sotto sotto, un lavorio che potrebbe portare al suicido la neo-mamma: “mmmm…. ma come mai ciuccia così tanto?? non glie devi dà na regolata??” “mmmm…. strano, sta figlietta non dorme mai… tu dormivi tutta la notte, dal primo giorno!” “mmmm… eppure qualcosa sbagliamo (leggete “sbagli te, io so stata brava con i miei”).

Dopo frustrazioni varie, autoflagellazione, senso di sfiga, sensi di colpa, ricerche su Internet, con una figlia iperciucciona che dormiva solo 35 minuti in totale di giorno a 20 giorni (questo ve l’ho già raccontato in altro post, e non starò qui a dilungarmi), feci una telefonata a mia cugina Alessandra:”cuggì, Elena ciuccia sempre!” e lei “e che dovrebbe fare alla sua età?” “ma cuggì, sempre sempre!” e lei “mmm cresce bene? sì? e allora?” “ma io sono stanca, ho tanto da fare!” e lei “hai da fare? ma se hai partorito da poco! Devi allattare, mangiare e riposarti! Non vedo cosa ci sia di brutto in tutto ciò!” Detta così, in effetti…. “cuggì, ma questa non dorme mai di giorno!” e lei “nemmeno i miei dormivano di giorno!” e io “ma mamma dice che i suoi sì!” e lei “seeeeeeeeeee chissà che si ricorda zia, son passati 35 anni almeno!”

Ecco. Poi la gente si chiede perchè ho scelto proprio questa cugina come madrina di mia figlia. Mi ha salvata me da esaurimento. Voi non sareste grati?

Trascorsi i mesi, il confronto era sempre quello. Mia madre era più figa, e noi eravamo figli più bravi (grazie al fatto che lei era più figa). Per non parlare di mia suocera. Ecco. Non ne parliamo. (anche perchè lei Internet lo sa usare… non si sa mai!!)
Ma sotto sotto c’era sempre la vocina di mia cugina Alessandra “non si ricordaaaaano” che mi accompagnava come speranza. Però il dubbio e la frustrazione ci sono sempre stati.

Fino all’avvento del triciclo.

A casa mia, il triciclo è arrivato prestissimo. La mia vicina di casa ha un bimbo grande, e non le serviva più. E’ un bel triciclo Chicco, di una decina di anni fa, simile a questo

L’ho accettato volentieri, e messo in uso da questa estate, a casa dei miei. Ora, siccome mia figlia non è proprio della famiglia Togni nè di quella Orfei, è davvero impedita con questo triciclo, e riesce anche a cappottarsi. E subito mia madre è pronta a farmi sentire in colpa:

“Eh. Certo. Con questo triciclo così scarso. Io.Non.Lo.So. Forse sarebbe da ricomprare. Voi ce n’avevate uno bellissimo. Tutto rosso. Eh. Poi. Questo è fatto male. Ha i pedali attaccati alla ruota davanti. Come fa a girare?” E io “mamma, ma tutti i tricicli hanno i pedali lì (e soprattutto… girare??? ma se casca da ferma!!!”)”

E lei “nooooooooooo ti sbagli, voi ce l’avevate diverso, era co.mo.di.ssi.mo!”

Ecco. Io me lo ricordo il triciclo. Di metallo. Rosso fiammante. Bellissimo! Lo volete vedere? Eccolo qua:

Dove ce l’ha attaccati i pedali??

ESATTO!

Sulla ruota davanti. E così, dopo due anni e mezzo, ho finalmente avuto la prova provata e tangibile che mia cugina aveva ragione.

“LE NONNE NON SI RICORDANO!” e, soprattutto, NON SANNO DI NON RICORDARSI E QUINDI NON STANNO ZITTE!

Alla prossima puntata, la gnappa vuole attenzioni!