… ed eccoci qua! siamo già alla seconda puntata. Dunque. E’ nato/nata.
Siete ancora in ospedale. Siete stanche perchè, al di là delle fatiche del parto, in ospedale non si riposa bene. In più siete un pò doloranti, e forse avete qualche punto. Ma avrete tanta adrenalina ancora e sembrerete un pò fuori, logorroiche. E sarete felici.
La prima notte che ho passato in ospedale non ero ancora nemmeno in travaglio (mi si erano rotte le acque per cui mi avevano ricoverato). C’era il pienone e stavo in una stanza di passaggio con altre 5 donne. Due di loro avevano partorito da poco il loro secondogenito. Un’altra stava esattamente nelle mie condizioni, ma al terzo parto. Le due che avevano partorito, nonostante le fatiche del parto e l’ora tarda, parlavano parlavano, sgranocchiando fette biscottate (le mie, tra l’altro) come due cricetini. Mi sembravano due aliene.
Ad un certo punto la ragazza accanto a me disse queste esatte parole “care mamme, so che avete appena partorito e so come vi sentite, io sono al terzo figlio, vi capisco, ma noi dobbiamo partorire domani o chissà quando e abbiamo bisogno di riposo”. A parte che ha salvato loro la vita (io non sono diplomatica… paziento paziento e alla fine sbotto!), lì per lì non capii mica tanto cosa intendeva.
In effetti dopo il parto eper qualche giorno ancora sembriamo, secondo me, dopate. Mi ricordo ancora che a 3 giorni dal parto passai al consultorio per consigli sull’allattamento e raccontai estasiata il mio parto idilliaco, che avrei rifatto anche il giorno dopo, per poi pensare, dopo nemmeno 6 mesi, ripensandoci bene, che era il caso che la scienza si evolvesse e trovasse un modo alternativo di procreare e far nascere i bambini!
Detto questo, per oggi mi sento di darvi due consigli:
1) frequentate un corso preparto: sono ottimi, vi aiuteranno a sentirvi meno spaesate. Ce ne sono tanti, io ho la fortuna di avere vicino casa un consultorio ottimo. Non andate lontano, perchè durante il corso preparto si conoscono future mamme, e, se sono del quartiere, potrete frequentarvi e confrontarvi una volta nati i bambini. Inoltre, il consultorio potrebbe diventare un riferimento per qualsiasi problema (‘aiuto sono attaccata al tiralatte da 8 ore, è normale??’ ‘aiuto, il bambino non fa cacca da 4 giorni… esploderà???’ e non sto scherzando…)
2)E’ preferibile, se possibile, un ospedale in cui si applica il rooming in, ovvero il bambino in camera da subito. Vi aiuterà a tornare a casa con un rapporto già avviato. Vi aiuterà con l’allattamento. Non pensiate di essere abbandonate a voi stesse: normalmente le infermiere vengono appena le chiamate, ogni 3 ore cambiano il bambino, lo lavano, e vi spiegano cosa c’è da sapere. Tornerete a casa che avrete già cambiato qualche pannolino e visto come si lavano i capelli e le chiappette, e come si disinfetta il cordone ombelicale!
E per finire… meglio che ci sia il pienone di visite all’ospedale che a casa! Lì nessuno pretende che la casa sia in ordine e che voi siate socievoli e presentabili! L’unica cosa chiedete, sempre se possibile, che non vi portino cose troppo grandi perchè poi tornare a casa, tra voi doloranti, la navicella, il bambino, le valigie e tutti i regali diventa una impresa … a me una carissima amica portò la sdraietta Prenatal… bella per carità, se si parcheggia sotto la vostra camera! Al limite chiedete a parenti stretti di darvi una mano a portar via le cose!
E per oggi, BUONANOTTE!
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