“Se un bambino scrive nel suo quaderno «l’ago di Garda», ho la scelta tra correggere l’errore con un segnaccio rosso o blu, o seguirne l’ardito suggerimento e scrivere la storia e la geografia di questo «ago» importantissimo, segnato anche nella carta d’Italia. La luna si specchierà sulla punta o nella cruna? Si pungerà il naso?”
Gianni Rodari
Gianni Rodari ci ha insegnato che ogni errore racchiude in sé la possibilità di una nuova storia e questo è molto poetico e divertente quando leggiamo i suoi libri o le sue filastrocche.
Ma cosa accade quando l’errore si manifesta davvero nella nostra vita? Come reagiamo quando a sbagliare siamo noi o sono le persone a cui stiamo tentando di insegnare qualcosa?
Spesso dietro le frasi politically correct di non giudizio, accade che dentro di noi, sotto la pelle, sentiamo un muscolo che si irrigidisce. Un brivido che ci percorre la schiena. Accade che emergano emozioni come la rabbia, il disprezzo, la frustrazione.
Sbagliare non piace a nessuno e ammettere i propri errori è considerata spesso una dichiarazione di debolezza. Perché viviamo in un mondo in cui la ricerca della perfezione è un valore fondamentale. Cerchiamo di essere perfetti, di fronte a noi stessi e agli altri. E per essere perfetti non dobbiamo sbagliare.
Questa ricerca di perfezione spesso però ci fa perdere di vista la componente creativa dell’esperienza. Quella spontaneità che ci permette di imparare e dunque di crescere. Commettendo errori e imparando a correggerli.
Maria Montessori ci ha insegnato non soltanto la legittimità dell’errore, ma l’importanza di sbagliare. Parlava addirittura di Signor Errore, conferendogli una connotazione umana, come di un maestro, un insegnante, forse addirittura un guru.
Nell’ottica montessoriana, l’errore commesso e autocorretto in modo autonomo porta all’indipendenza, alla crescita sana e creativa.
La scoperta dell’errore e il suo superamento porta il bambino (e l’adulto) ad apprendere nuove competenze, nuovi processi e nuove abilità, che rimarranno a sua disposizione nelle situazioni future.
Lasciare un bambino libero di sbagliare, gli permette di scoprire le proprie potenzialità e di sviluppare i propri talenti, aumentando in lui il senso di autostima e autoefficacia.
Ecco perché è importante che l’adulto faccia un passo indietro e si ponga nel ruolo di testimone: colui che osserva il bambino nel suo processo di apprendimento, che lo sostiene rinforzando le sue risorse, che accoglie i suoi errori e che attende i suoi tempi di risoluzione.
Questo atteggiamento favorisce nel bambino il senso di libertà, che esclude i sentimenti di vergogna e imbarazzo, favorendo al contempo il coraggio di esporsi ed essere presente davanti ai pari e agli adulti.
Il bambino che ha dimestichezza con l’errore, sia nel commetterlo che nel correggerlo, sviluppa più facilmente sentimenti di empatia nei confronti delle persone che vede in difficoltà o che sbagliano, e questo suscita in modo spontaneo senso di fratellanza e comportamenti di collaborazione.
Possiamo allenarci allora a essere curiosi quando un Signor Errore si presenta a noi o ai nostri bambini, esplorandolo insieme a loro e creando con lui una nuova storia, come ci ha insegnato Gianni Rodari.
Possiamo smettere di far credere ai nostri bambini che quando non faranno più errori saranno persone migliori e cercare di valorizzarli ora, così come sono, imperfetti e creativi, in grado di imparare dai propri errori.
E di insegnare nuove storie anche a noi adulti.
“È sorprendente vedere come gli studenti possano perdere una parte della loro paura di sbagliare, profondamente radicata in loro, quando si trovano con un insegnante che non chiede loro di essere nel giusto, ma soltanto di unirsi a lui nella ricerca dell’errore: del suo come del proprio” (Postman, 1981)
Federica Corsiglia
Edizioni Scuola Viva
Bibliografia non esaustiva
Maria Montessori, Educare alla libertà
Maria Montessori, L’autoeducazione
Gianni Rodari, Grammatica della fantasia
Jerome S. Bruner, La cultura dell’educazione. Nuovi orizzonti per la scuola
Edizioni Scuola Viva, collana Montessori Passo dopo passo
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