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La sindrome da iperattività e deficit dell’attenzione

Gli americani la chiamano ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder), si manifesta appunto tra i 3-8 anni, prevalentemente in bambini di sesso maschile, con agitazione continua, incapacità di stare fermi anche da seduti, difficoltà ad ascoltare e memorizzare, a portare a termine un compito, e una tendenza anomala ad annoiarsi in ogni situazione.

Le cause di questa sindrome sembrano essere collegate allo stile alimentare; un’alimentazione ricca di zuccheri raffinati, come quella attualmente dominante, nei bambini, innesca uno stato di acidosi con conseguente demineralizzazione, associata a stati di irritabilità costante e di deconcentrazione. A questo si aggiunge l’uso di prodotti chimici dal campo agronomico agli additivi del sistema alimentare che influiscono sulla crisi eccito-motoria e sull’incapacità di saper fissare l’attenzione nell’apprendimento. Quale terapia alimentare è necessario adottare? Utilizzare una alimentazione il più possibile sana, povera in zuccheri raffinati, coloranti, additivi chimici e conservanti (Tartrazina – E102, Giallo di chinolina – E104, Giallo arancio – E110, Azorubina – E122, Rosso cocciniglia ponceau – E124, Rosso allura – E129, Sodio benzoato – E211). Abituare fin da piccolo il bambino al consumo di frutta e verdura, possibilmente biologica. Il miglioramento del deficit di attenzione, può essere contrastato utilizzando integratori di acidi grassi polinsaturi a lunga catena (omega 3 e omega 6), che possono essere introdotti solo attraverso la dieta, fonti importanti sono i pesci particolarmente grassi ( aringhe, salmone, sgombro e merluzzo), gli olii di pesce e l’olio di fegato di merluzzo. I comportamenti legati all’impulsività e all’irritabilità possono essere meglio modulati con l’assunzione di magnesio, presente nella frutta secca, verdure a foglia verde, legumi e banane, senza il quale le cellule cerebrali diventeranno eccitabili e reattive: tale minerale, infatti, ha un ruolo fondamentale nella trasmissione dell’impulso nervoso. Non dimentichiamoci, poi, l’importanza dello zinco, presente nei ceci, lenticchie, fagioli Azuki, germe di grano, nocciole, pistacchi, semi di zucca, della vitamina C , presente nella frutta acidula, kiwi, ananas, pomodori, broccoli, peperoni e delle vitamine del gruppo B, presenti in maggiori quantità nel lievito di birra, latte, uova, pesce e verdure, che concorrono, insieme al magnesio, a una vasta serie di trasformazioni enzimatiche necessarie ad un ottimale funzionamento psico-fisico. {fastsocialshare}

Arianna Mariani

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