Cari genitori ben ritrovati,
oggi voglio rivolgermi a voi in merito ad un argomento che scatena sempre grandi riserve e discussioni: l’allattamento al seno.
Recenti letture dalla rete mi hanno spinto a trattare l’argomento, perché sembra sempre che le mamme che non vogliano, oppure, non riescano a farlo siano a priori cattive madri.
Allattare al seno può essere una delle esperienze più belle della vita di una donna, tuttavia non bisogna criminalizzare le mamme che per mancanza di voglia o altri motivi personali, non hanno fatto o non vogliono fare
questa esperienza.
Le mamme sono già vessate dai giudizi altrui, soprattutto da quello delle altre mamme. Proviamo solo per un attimo a pensare come ci si possa sentire ad essere tormentate per qualsiasi scelta e agiamo di conseguenza.
Attenzione cari genitori, non sto minimizzando l’importanza del latte materno. Vero è che grazie ad esso noi e i nostri piccoli ci ammaliamo di meno, soprattutto i nostri cuccioli, perché hanno i nostri anticorpi. Ricordatevi però che di latte artificiale non è mai morto alcuno. Ci sono mamme che soffrono di grande stress durante l’allattamento e non sempre riescono a portarlo avanti. Non bisogna criminalizzarle per questo motivo, bisogna, inoltre, riconoscere che c’è poca attenzione all’aspetto psicologico di queste ultime da parte di tutti. Pensiamo alla gravidanza, la mamma scompare, esiste solo il piccolo, che diventa lo specchio delle auto celebrazioni altrui. Il nascituro è lo spunto per le donne per raccontare quanto si è state belle e fortunate durante la propria gravidanza, per non parlare del parto o dell’allattamento.
Cari genitori e soprattutto care mamme, avete notato che alla nascita dei vostri piccoli tutte le altre mamme vi raccontino di quanto loro fossero belle, con abbondante latte e con gioia infinita? Siate tranquille, anche a me lo hanno detto, anzi vi dirò, per quanto mi riguarda avevano deciso che avessi poco latte. Il tormento che mi riguardava quindi era :- Dalle prima l’aggiunta e poi il seno. Ma se è un’aggiunta non significherà che viene dopo?
In ogni caso, voglio dirvi questo, trovate da sole il vostro assestamento. Non abbiate fretta. Non fatevi coinvolgere da alcun discorso, che se in alcuni casi ( ad esempio la propria madre) sono fatti a fin di bene, ma non dettati da conoscenze scientifiche che nel tempo cambiano. In altri casi sono fatti senza pensare e per il puro piacere di metter bocca negli affari altrui.
Sappiamo bene che nei discorsi autoreferenziali, nonché nelle favole, l’allattamento a richiesta è semplice e costituisce la panacea di tutti i mali. Nella vita di tutti i giorni però, bisogna fare i conti con il lavoro, la casa e tutto il resto. Ognuna di voi, care mamme, conosce la propria storia e ogni uno di voi cari papà, può sostenere la propria famiglia allontanando le ingerenze altrui. C’è da dire, inoltre, che alcune mamme non hanno voglia di allattare, non hanno la pazienza e noi non possiamo farci nulla. Non dobbiamo denigrarle, ognuno ha la sua vita e la sua storia. Ci sono mamme che per condizioni fisiche e/o psicologiche non possono o vogliono allattare, insomma, la vita è varia e tanta e sarebbe opportuno che noi imparassimo ad usare quel termine usato ed abusato ma che nessuno mette in pratica e parlo dell’empatia.
Immaginiamo di essere una madre vessata dal lavoro, di una che non ha pazienza o di una madre semplicemente stanca, lasciamole il diritto di scegliere serenamente e il piccolo ne gioverà.
Alla prossima!
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