Nelle scuole materne, elementari e medie scatta l’allarme che preoccupa genitori e figli. L’incubo di ogni mamma è il pidocchio, il parassita più diffuso nelle comunità dei bambini. I pidocchi possono essere classificati come un gruppo di insetti capaci di attaccare sia gli animali che l’uomo.
Tuttavia, esistono una quantità vasta di specie diverse, dalle differenti peculiarità. Il pidocchio che attacca l’uomo proviene, ad esempio, dalla specie Pediculs Humanus e Pthirus Pubis. Questi animaletti fastidiosi si attaccano al cuoio capelluto già durante lo stato che precede la loro nascita.
Le lendini, ovvero le uova che formeranno poi i pidocchi, sono deposte in gran parte dietro le orecchie e sulla nuca. Il loro dischiudersi avviene dopo una settimana dal contatto con il cuoio capelluto. Questo è il luogo in cui il pidocchio, una volta nato, troverà nutrimento. L’insetto, infatti, si nutre di sangue aspirato una volta punta la superficie cutanea. Ed è proprio questo processo a causare il famoso prurito e dolore che rende l’animale così notoriamente fastidioso. Lo stato di parassita è decretato dal suo allontanamento dalla cute: persa la fonte di nutrimento, il pidocchio muore dopo poche ore.
Prevenzione e terapia
Prima di incorrere in uno stato di avanzamento del problema, è doveroso controllare continuamente il cuoio capelluto. In presenza di lendini, importante è disfarsi subito di questi ospiti non graditi, sfilandole nell’immediato. Questa operazione può essere fatta manualmente o aiutandosi con un pettine con dell’aceto caldo. L’aceto, infatti, grazie al suo ph acido scioglie la sostanza adesiva che permette alle lendini di rimanere attaccate al capello. Nel caso in cui l’infestazione da pidocchi si sia già manifestata, è bene applicare prodotti indicati.
Dovendo trattare dei parassiti molto ostinati a lasciare il cuoio capelluto, è importante usare un trattamento anti pidocchi efficace e testato: ad esempio shampoo, lozioni e altri prodotti da applicare durante il lavaggio, sono tra i più indicati allo scopo. Qualsiasi sia il trattamento adottato, da quello ovicida per le prime fasi o a base di oli o detergenti medici, è importante fare regolarmente un controllo del capo del nostro bambino.
Riconoscere il pericolo
Cercare di risolvere il problema in tempo può essere fatto in modo efficace riconoscendo il nemico.
Possiamo individuare le uova, come dei puntini molto piccoli, chiari e leggermente opalescenti. Dalla grandezza di circa 1 millimetro, queste tendono ad ancorarsi nei primi centimetri del capello. Il Pidocchio si sviluppa, invece, dai 2 ai 3 millimetri, mostrando un corpo appiattito di colore giallognolo. Dotato di ben sei arti, esso si fissa al capello attraverso piccole unghie a forma di uncino. Il parassita aspire il sangue della superficie ospitante attraverso un rostro pungente che si fissa nella cute grazie a dei denti piccolissimi e mobili.