Dedico questo post a tutte le quasi mamme che mi conoscono, anche solo virtualmente!
Ciao a tutte quasi mamme, e quasi papà.
Nei prossimi giorni scriverò una serie di post su come preparasi al dopo parto, quando si rientra a casa con un nuovo esserino che ha 2-3 giorni di vita e si hanno tanti dubbi, tante emozioni nuove.
Non so perchè, impera la mania di fare del terrorismo psicologico verso i nuovi quasi genitori. Un esempio? “dormi adesso che puoi! poi non dormirai più!!!” oppure “ahahah mo’ voglio ridere … hai voluto la bicicletta??? pedala!!!”
A me facevano venire il nervoso. Avere un bambino è una cosa meravigliosa, la più bella avventura per una coppia che ha scelto consapevolmente di mettere al mondo una nuova vita. Possibile che si riduca solo a queste misere frasi? Un “sono felice per te!” è raro. In più, che significa dormi ora? Mica è possibile accumulare il sonno riposante in dei contenitori e utilizzarlo al bisogno!!!
In questo post di oggi vi racconterò un pò quello che accade, a livello emotivo, subito dopo il parto (o per lo meno, è accaduto a me e ad una non poi così ristretta cerchia di amiche).
Sarete in sala parto. Un pò ignare, un pò spaventate. Speranzose. Ma saprete che c’è da ballare. E ballerete. E sarete bravissime. Comunque vada (ma chi l’ha detto che il cesareo non va bene?? se è necessario, EVVIVA IL CESAREO)
Che si soffre si sa, e non sto qui a raccontarvi il dolore, che è soggettivo. E’ un dolore che spaventa sempre, anche questo si sa.
In quei momenti mi ha aiutato tantissimo pensare che eravamo in 2, a ballare, e che io ero la parte forte, la più grande, e che dovevo fare di tutto per aiutare la mia bambina a nascere. Se ero spaventata io, quanto lo doveva essere lei? Questo pensiero mi ha dato tanto tanto coraggio!
E così via, una spinta dopo l’altra, una contrazione dopo l’altra (lo sapevate che quando si inizia a spingere non si sente più il dolore?) fino a quando, finalmente, l’ho vista. E’ stato come se la freccia di Cupido mi avesse colpita in pieno: sono caduta innamorata. Perdutamente. Pazzamente. Era bellissima. Un essere perfetto. Me l’hanno messa sulla pancia, lei mi ha annusata un pò, ha preso il mio indice e ha smesso di piangere. Che Cupido abbia colpito anche lei?
Era sera quando è nata, e mio marito è dovuto andare via. E sono rimasta con lei, stanchissime. La mia prima notte da mamma!
Ecco come vi sentirete: guarderete questo esserino tutto vostro, le sue mani perfette, i piedini, gli occhietti che ancora vedono poco ma già sanno che siete la mamma, e una parte di voi intuirà che non sarà mai più come prima… e ne sarete felici!
A domani!
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