Secondi piatti

Pulire le orecchie dei nostri bambini

Tutti i consigli per una routine sicura, in grado di assicurare orecchie sane e pulite, e bambini felici!

Qual è il modo migliore per pulire le orecchie dei nostri bambini? Quali strumenti usare? È buona norma fare lavaggi con soluzioni fisiologiche? Ed è vero che i bastoncini sono controindicati e sconsigliati dagli esperti? E, infine, cosa fare nel caso in cui si formasse un tappo di cerume? La routine sarebbe la stessa o sarebbe necessario adottare un comportamento differente?

Adottare una giusta ed equilibrata routine di pulizia delle orecchie è importante per prevenire fastidi e dolori nell’orecchio del bambino, particolarmente soggetto a sviluppare otiti e infiammazioni. Sebbene molti dei casi più diffusi siano di lieve entità e si curino con farmaci facilmente reperibili in farmacia – come Cerulisina dolore, che può essere usato anche sulle orecchie dei più piccoli –, è bene sviluppare l’abitudine a una corretta igiene delle orecchie, in modo da evitare e limitare il più possibile l’insorgere di fastidiosi dolori.

Innanzitutto bisogna ricordare che le orecchie sono dotate di un efficace strumento di autopulizia: il cerume. Ebbene sì, ciò che noi ci ostiniamo ripetutamente a togliere è in realtà una secrezione dell’orecchio interno prodotta per catturare ed espellere eventuali impurità che inevitabilmente finiscono nel condotto uditivo, sospinte dall’aria o introdotte dalle nostre dita, non sempre pulitissime. Inoltre, il cerume mantiene il condotto sempre umido e lubrificato: un’epidermide troppo secca, infatti, diventerebbe immediatamente soggetta a irritazioni e infiammazioni.

Ma se il cerume è così importante per la buona salute del canale uditivo di grandi e piccini, perché rimuoverlo? Un eccesso di cerume, in effetti, può essere causa dei cosiddetti “tappi”, che non solo sono molto fastidiosi e possono essere motivo di insofferenza per i più piccini, ma diventano spesso talmente densi da diminuire la sensibilità dell’udito, sviluppare fastidiosi ronzii. Possono inoltre diventare infetti e scatenare pericolose infezioni, spesso causa di forti dolori.

Per questo – sebbene l’accumulo di cerume sia un fenomeno assolutamente normale, che non deve destare particolari preoccupazioni – è importante rimuovere i tappi, un’operazione che soprattutto nelle orecchie dei bambini e dei neonati deve avvenire nel modo meno invasivo possibile. A tal fine, la cosa migliore è sempre rivolgersi a un medico specializzato: un pediatra o un otorinolaringoiatra, che utilizzeranno le dovute precauzioni per non lesionare la cute del bambino e per compiere l’operazione nel modo più accurato. È sconsigliato, invece, occuparsi della rimozione autonomamente, specie se si ha a che fare con un orecchio piccolo e delicato.

Anche qualora non si arrivi alla formazione di un vero e proprio tappo, il cerume può accumularsi nella parte esterna dell’orecchio, laddove non è molto gradevole da vedere. In questo caso, dunque, è consigliabile pulire il padiglione auricolare con poco sapone neutro e un panno pulito, risciacquando con cura con acqua tiepida. È importante non insistere con la pulizia in zone interne dell’orecchio, bensì limitarsi alla detersione delle parti esterne (come si è già spiegato, la parte interna ha un efficace sistema di auto-pulizia).

Tra le regole più importanti c’è sicuramente quella di non utilizzare i bastoncini di cotone (cotton-fioc) se non per pulire le pieghe del padiglione esterno: essi non vanno mai introdotti all’interno del condotto uditivo, per varie ragioni:
in primo luogo, potrebbero creare un effetto opposto a quello desiderato, sospingendo il cerume in fondo all’orecchio invece di pulirlo e toglierlo;
anche qualora si riuscisse a non spingere il cerume compattandolo internamente all’orecchio, una rimozione troppo approfondita potrebbe influire negativamente sull’equilibrio interno, seccando troppo la pelle e causando un’esposizione eccessiva a germi e batteri;
i bastoncini possono perdere residui di cotone che, se non rimossi, possono infettarsi e creare un’infezione;
se usati con poca attenzione, inoltre, i cotto-fioc possono lesionare la pelle o il timpano, specialmente nei casi in cui si debba pulire l’orecchio di un bambino piccolo, che può compiere movimenti bruschi e inaspettati.

Come si è detto, per pulire le orecchie dei bambini basta un po’ di sapone neutro, acqua tiepida e un panno pulito. Alla fine di questa operazione, è bene ricordarsi di far defluire eventuale acqua che ristagna nel condotto uditivo, semplicemente inclinando la testolina da un lato e dall’altro; successivamente, le orecchie vanno asciugate con un asciugamano pulito. È importante, infatti, che le orecchie non restino troppo umide, specialmente se dopo la pulizia saranno esposte a temperature basse o spifferi. Se non si è sicuri di aver asciugato bene le orecchie, si può utilizzare il getto tiepido (non bollente!) di un asciugacapelli, indirizzato verso l’orecchio ma tenuto a distanza dalla testa. Utilizzate questo metodo solo in caso di reale necessità, perché l’aria calda tende a seccare la pelle, e non bisogna abusarne.

Una volta a settimana, inoltre, per una pulizia più approfondita, si può fare ricorso a dei lavaggi con soluzione fisiologica, spruzzata all’interno dell’orecchio con una semplice siringa senza ago. Anche in questo caso l’acqua va fatta defluire verso l’esterno e l’orecchio va asciugato bene. Esistono in commercio, inoltre, delle utili gocce emollienti che, oltre a lavare e igienizzare l’interno dell’orecchio, ammorbidiscono il cerume favorendo l’espulsione verso l’esterno delle quantità in eccesso. Anche le gocce vanno applicate al massimo una volta a settimana, e bisogna assicurarsi che siano adatte anche all’igiene dei più piccoli.

Arianna Mariani

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