Quando il sesso del nascituro non rispecchia le proprie aspettative.

Cari genitori, ben ritrovati.

Oggi parliamo di un argomento sottovalutato e al tempo stesso delicato: cosa fare quando si resta delusi perché il sesso del futuro figlio non corrisponde alle aspettative.

Voglio iniziare col dirvi che questo argomento molto spesso è sottovalutato e ritenuto superficiale.

Niente di più sbagliato, anzi.

Questa svalutazione non fa altro che acuire i sensi di colpa del futuro genitore, il quale intravede nella sua delusione un senso di inadeguatezza e di disagio. Cerchiamo insieme di capire perché arriva la delusione e come fare per superarla.

Ogni mamma, quando aspetta un figlio, dentro sè inizia a fantasticare sul suo sesso e su tutto quello che ne consegue. Chi desidera una femmina pensa già alla scuola di danza, ai fiocchi per i capelli. Chi vorrebbe un maschietto ricorda il proprio papà allegro, o ancora un genitore severo e la voglia di non permettere che una situazione del genere accada nuovamente.

 

Cara mamma, come puoi ben capire, le fantasie sul sesso di tuo figlio, sono le fantasie e le proiezione di una parte di te stessa su di lui, ecco perché, quando l’aspettativa non è confermata, resti profondamente delusa. Hai la sensazione che con la notizia una parte di te stessa sia andata persa per sempre.

Nasce così dentro te una profonda contraddizione,  accanto alla notizia positiva che il bimbo stia bene, sorge un’altra negativa, il bimbo non è quello che volevi, sta accadendo qualcosa che non desideravi e soprattutto che non immaginavi.

Contrariamente a quanto si possa pensare, le settimane successive alla scoperta del sesso e in particolare al fatto che fosse diverso da quello profondamente desiderato, si è  molto turbate. Le persone intorno tra l’altro, in buona fede, minimizzano per aiutare, con frasi del tipo:- Due fratelli giocano di più insieme, oppure, utilizzerai gli stessi vestiti. Tutto ciò rende l’accettazione più difficile.

Mamma, come dicevo in precedenza, noi  cresciamo con un’immagine del maschile e del femminile che è frutto dei condizionamenti emotivi, familiari, sociali e culturali vissuti. Un’immagine che ha dei significati profondi, precisi e determinati, i quali, prepotentemente, ritornano nella gravidanza e ancor di più quando scopri il sesso del bambino.  

Questa riflessione chiarisce perché, sapere che il sesso del nascituro sia diverso da quello sperato possa produrre un disagio, anche grande.

Cosa fare per superare questo senso di disagio e di delusione?

La prima cosa da fare, cara mamma, è cercare di capire l’entità di questa delusione. Fin dall’infanzia nella tua mente e nel tuo corpo e di tutte le bambine, soprattutto, in quelle già predisposte a  diventare madri, esiste un fantasma di nascituro. Il periodo della gestazione riaccende quell’anticipazione che prende forma nelle tue fantasie e nei tuoi sogni, in base ai tuoi desideri e alle tue paure. La  figlia fantasticata vive mentalmente dentro te confermando specularmente la tua immagine, perché inizialmente la madre è la figlia e la figlia è la madre. La disconferma derivante dall’ecografia ti ha riportato bruscamente alla realtà, quella bambina non c’è. La sparizione può essere precipitata, nei casi più sensibili, come un lutto senza fine. Mamma stai piangendo te stessa, la tua infanzia, la bambina che sei stata e che non tornerà più. Sii tranquilla, ciò non significa che non amerai il tuo secondogenito. Lo so che hai paura, ma non accadrà. Una delle peculiarità più importanti dei neonati è la capacità seduttiva, questa è in grado di rovesciare a proprio favore i tuoi sentimenti dell’attesa. L’importante è non sentirti in colpa per le emozioni che avverti e che ti provocano disagio. Ricorda cara mamma, noi siamo responsabili dei nostri atti, non dei nostri pensieri. Non cercare di essere entusiasta se non lo sei, cerca  piuttosto di avere un atteggiamento neutrale e fatalistico. Inizia a pensare spesso a questa frase:- Sarà quello che sarà. Lascia che accada.

Cara mamma, sento di darti un consiglio da professionista e da madre. Cerca di capire, fin dove arriva il tuo dolore e qual è la vera causa, potresti avere bisogno di un aiuto esterno.

Non ti vergognare, non sentirti sciocca. Sei un essere umano e se hai paura e/o bisogno di una mano io ci sono e ti sostengo. Alla prossima!

Arianna Mariani

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