Questa settimana potrebbe essere veramente quella conclusiva e se per caso non lo fosse, niente paura, madre e bambino si abbracceranno nel giro di una manciata di giorni se non addirittura di ore!
CAMBIAMENTI NEL CORPO DELLA DONNA
Questa settimana è in verità la settimana in cui finisce la gestazione ovvero il momento in cui dovrebbe avvenire il parto.
Niente paura se questo ancora non succede in quanto soltanto il 5% dei bambini nasce esattamente secondo la data presunta del parto e la gravidanza si può protrarre ancora per altri dieci giorni o al massimo due settimane.
Il bambino è cresciuto molto nelle ultime settimane e questo fa si che la pancia della madre abbia raggiunto il massimo della sua espansione.
Solitamente, nella maggioranza dei casi, il bambino è già in posizione cefalica ed è già scivolato nella zona pelvica; questo scivolamento, detto anche “alleggerimento” si può notare anche dall’esterno in quanto la pancia sembra essersi posizionata molto più in basso rispetto ai mesi precedenti.
Questa condizione è di giovamento ai problemi che la madre si è trovata ad affrontare in precedenza: la digestione e la respirazione, infatti, sono notevolmente migliorate grazie alla minor compressione degli organi interni.
Questa nuova fase, se da un punto di vista regala molto sollievo, dall’altra provoca nuovi sintomi che, anche se transitori, arrecano qualche disturbo in più da dover affrontare.
Mal di schiena dovuti ai difetti di postura causati dal cambio del baricentro, dolori intermittenti al nervo sciatico, pesantezza e gonfiore a livello degli arti inferiori e soprattutto dei piedi, sono i sintomi comuni alle donne in questa fase finale della gravidanza.
La stanchezza e la sonnolenza aumenteranno con il passare dei giorni come conseguenza dell’effettiva difficoltà della madre di riposare adeguatamente a causa sia delle proporzioni della propria pancia sia per lo stimolo di urinare che si farà sempre più insistente a causa dell’eccessiva pressione del bambino sulla vescica.
Dal punto di vista emozionale, la madre sarà progressivamente più ansiosa ed avvertirà un senso di impazienza dovuto dalla lunga attesa ormai giunta quasi al termine ed un senso di frustrazione dovuto all’incertezza dello svolgersi della gravidanza, al pensiero del travaglio e del parto.
SVILUPPO DEL BAMBINO
Il bambino avrà una lunghezza di circa 50/52 centimetri ed il peso di circa 3100 grammi/3300 grammi.
I bambini di sesso maschile generalmente sono più lunghi ed hanno un peso maggiore delle femmine già in questo momento.
Gli organi del bambino hanno raggiunto la loro completa maturazione ; soltanto i polmoni ed il suo sistema immunitario in questo momento stanno completando il loro sviluppo che peraltro si protrarrà anche dopo la nascita.
La lanugine che lo ricopriva ormai si è quasi del tutto staccata dal corpo ma potrebbe ancora essere presente in piccole quantità intorno alle pieghe cutanee, alle braccia e alle orecchie.
In questo periodo tutte le sue ossa si rinforzeranno eccezion fatta per il cranio che rimarrà più molle per permettere il passaggio della testa al momento del parto.
La testolina, infatti, dopo il parto apparirà di forma allungata; niente paura, tornerà ad avere una forma tonda nel giro di poche giorni.
Nella sua testa sono presenti due punti più molli e delicati rispetto agli altri che prendono il nome di fontanelle: sono la fontanella frontale che si richiuderà all’incirca intorno al decimo-quindicesimo mese di vita e la fontanella posteriore alla quale occorreranno tre o quattro mesi per tornare più dura.
Il bambino alla nascita presenterà 300 ossa, ben 94 in più di quelle che possiede un adulto; questo avviene in quanto le ossa in eccesso durante la sua crescita si fonderanno insieme e raggiungeranno la cifra delle 206 ossa complessive caratteristiche dello scheletro umano.
In questo momento, nella maggior parte dei casi, il bambino ha già assunto la posizione cefalica ed è già sceso nella zona pelvica pronto ad affrontare la nascita ormai imminente.
ACCORGIMENTI E STILE DI VITA DA MANTENERE
A questo punto della gravidanza la nascita del bambino è veramente vicina e la madre inizierà a rendersi pienamente conto che sta per arrivare finalmente il momento che prenderà suo figlio tra le braccia.
A dispetto della stanchezza, aumentata fortemente in queste ultime settimane , la madre potrebbe avvertire un picco energetico chiamato “sindrome del nido” che le farà sentire la spasmodica necessità di preparare tutto l’occorrente per accogliere il nuovo nato.
Sarebbe opportuno, comunque, cercare di non affaticarsi troppo e mantenere uno stile di vita rilassato e tranquillo soprattutto in vista dello stress del travaglio e del parto.
Le visite dal ginecologo o in ospedale inizieranno ad essere molto frequenti e riguarderanno soprattutto il monitoraggio delle contrazioni, la quantità di liquido amniotico ancora presente e lo stato generale di salute sia della madre che del bambino.
Il ginecologo, se non lo ha ancora fatto, dovrebbe discutere, a questo punto, con la madre riguardo al metodo con il quale verrà affrontato il parto.
Sarà necessario un colloquio con l’anestesista sia nel caso che la madre abbia scelto di avvalersi dei metodi di anestesia mirati al contenimento del dolore (ad esempio l’anestesia epidurale) sia nel caso si rendesse necessaria la somministrazione di anestesia nel verificarsi di problemi durante il travaglio che potrebbero indurre il ginecologo ad effettuare un parto cesareo di urgenza.
E’ molto importante, in questa fase, mantenere uno stato d’animo tranquillo e rilassato, per quanto sia possibile data l’euforia mista alla tensione che naturalmente genera l’avvicinarsi del travaglio e quindi del parto.
Per quanto riguarda gli accorgimenti da prendere in questa settimana , sono gli stessi che occorre mettere in atto per tutta la gravidanza: alimentazione sana (evitare cibi pesanti e soprattutto poco cotti o scongelati non in maniera corretta), riposare spesso o comunque tutte le volte che il corpo lo richiede e fare una leggera attività fisica (ad esempio possono essere molto salutari le passeggiate all’aria aperta) che potrebbe anche accelerare l’avviarsi del travaglio.
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