Dedicato alla mia migliore amica, Cristina, sperando di bussare presto alla sua porta.

 

Ecco una cosa che nessuno ti dice mai prima di diventare mamma. Una cosa di cui nessuno parla. O forse si, qualcuno te lo ha detto, ma tu non ci hai creduto. Non hai dato peso.

Ci sono giorni che vorresti espatriare, tu, da sola, tu e il tuo zaino. Niente pc. Niente cellulare. Tu e le tue scarpe. Niente marito, niente figli. Il marito te lo porteresti pure, ma meglio che badi ai figli, che sei più tranquilla. Prenderesti un treno e te ne andresti da una amica lontana. Suoneresti alla sua porta e lei ti accoglierebbe con un sorriso. O forse prenderebbe il suo zaino e verrebbe via con te.

Ci sono giorni che daresti la testa al muro perchè proprio non ce la fai più. Hai sonno, lo gnappo non dorme. Ha la tosse. Fa la lagna. Vuole l’acqua-il latte-la manina-la lucetta accesa-deve fare la pipì- ettecredoconquelloches’èbevuto!

Ci sono giorni che guardi il tuo piccolo mostro e lo vorresti dividere in particelle subatomiche. Lo ami. Sì. Con tutta te stessa. Ma tu lo hai fatto e tu lo smolecoli. Questo ti viene in mente.
Poi non lo fai, ovvio. Più facile che si smolecoli il tuo cervello.

Abbiamo una fortuna rispetto alle mamme di vecchia generazione: ci permettiamo di dire “non sopporto più mio figlio/non sopporto più mia figlia”

Li amiamo. Certo che li amiamo. Nonostante il sonno, nonostante la devastazione fisica e mentale. Non faremmo mai a meno di loro. Ma siamo umane! Mamma Saura se siamo umane!

Abbiamo tolto la maschera della vecchia generazione, quella delle mamme sorridenti e sempre cordiali tra loro “noooo è tanto bravo, è buonissimo, io amo stare con i miei figli!!” (sottotitolo ‘sacrifico tutta la mia vita per loro e glielo rinfaccerò fino ai 30 anni’). Le ipocrisie sono cadute. O almeno, lo spero per voi. Perchè è bello essere madre, è bello essere padre, ma ci sono dei fottuti giorni in cui vorresti startene sdraiata a guardare il soffitto, a leggere un libro, a scrivere post, a grattarti la panza… e non lo puoi più fare. Ci sono giorni con il naso mocciolante, le ossa rotte, gli occhi lacrimosi, giorni in cui vorresti riposare… e non si può più fare. E ci sono giorni che non sopporti la casa sottosopra, le lagne, i dispetti e i capricci.

Poi passa. E torna il sereno.