L”assistenza sanitaria dovrebbe essere un aspetto costante della vita di chiunque, volta ad ottimizzare il benessere, tanto piu’ quando si e’ incinta. Durante la gravidanza, l”importanza della cura della salute prenatale assume un valore significativo, soprattutto perché la futura mamma ha dentro di se’ una vita che, in qualche misura, dipende da lei. I test prenatali, le diagnosi prenatali, I controlli sanitari sono tutti aspetti molto importanti della gravidanza. Solo per dare un”idea per capire quanto sia importante l”assistenza prenatale, esaminiamo alcuni fatti.
• Le madri che non hanno una assistenza prenatale o che scelgono di averla solo in un secondo momento hanno maggiori probabilità di dare alla luce bambini con alcuni difetti………
• Le madri che non hanno assistenza prenatale hanno una probabilità 5 volte piu’ alta di avere un figlio che muore alla nascita e una probabilità 3 volte piu’ alta di avere un bambino con un peso molto basso alla nascita.
Sebbene un basso peso alla nascita potrebbe non dire molto, in termini medici, significa che il bambino potrebbe avere problemi di respirazione, un aumento della suscettibilità alle infezioni, l”incapacità di stare al caldo e mantenere il calore del corpo e altri fattori che potrebbero causare complicazioni.
Test prenatale: i test diagnostici
La maggior parte dei test prenatali sono abbastanza semplici e di base – analisi del sangue, ecografie, le misurazioni della pressione arteriosa e altri test che chiamiamo “non invasivi” a causa del fatto che sono innocui; Nessun tessuto è rotto o “invaso” (anche se un esame del sangue comporta perforare la pelle, la ferita è così superficiale che, medicalmente, non lo si classifica come un test invasivo come l”amniocentesi).
Il test prenatale non invasivo
Col test di paternita’ prenatale non invasivo è possibile ottenere un campione del DNA fetale, semplicemente prelevando il sangue dalla madre. Il sangue della madre incinta conterrà piccole quantità di DNA del feto che porta in grembo. Questo significa che non c”è assolutamente alcun rischio. Una volta che il DNA fetale viene analizzato in un laboratorio, il profilo del feto può essere confrontato col profilo del DNA del presunto padre per vedere se c’e’ corrispondenza. Ci sono una serie di laboratori o aziende che offrono questo servizio molto specifico, tra cui easyDNA. Il feto avrà gli stessi marcatori genetici del presunto padre se l”uomo testato è il padre biologico del bambino. Non solo questi test non hanno effetti, ma si hanno molti più vantaggi. Una prova non invasiva è anche più comoda e veloce. Fino ad oggi però, l”amniocentesi e la villocentesi sono ancora utilizzati quando i primi test di screening (come ad esempio l”ecografia) suggeriscono che il bambino non ancora nato potrebbe essere affetto da una malattia genetica. In questo caso, l”amniocentesi e la villocentesi sono utilizzati come test diagnostici per confermare se il nascituro ha davvero quel particolare gene.
I test invasivi
I test invasivi sono quei test che potreste subire – e potreste è la parola chiave. Questi test saranno consigliati solo in alcuni casi. Di solito, i test precedenti (come una ecografia o un esame del sangue) possono indicare che qualcosa puo’ essere sbagliato, ma queste prove non forniscono un risultato abbastanza preciso e non possono confermare con sufficiente certezza che qualcosa non va (forse una anomalia cromosomica come la sindrome di Edward o Sindrome di Down). Chi si occupa delle cure mediche suggerirebbe un test prenatale diagnostico che richiede la raccolta di un campione di DNA fetale, da inviare poi per l”analisi in un laboratorio specializzato.
Diamo alcune informazioni sui test prenatali invasivi e come il DNA fetale viene raccolto nel corso di tali indagini. Durante l”amniocentesi, un ago viene inserito nell”addome della madre incinta. Guidati da una ecografia, l’ostetrica inserirà l”ago nel grembo materno e prelevera’ una piccola quantità di liquido amniotico. Il liquido amniotico è un liquido colore ambrato che contiene un ampio DNA fetale.
Un altro modo di estrarre DNA fetale è inserendo un catetere attraverso la vagina e nell”utero (o a volte attraverso la parete addominale) con quello che è noto come campionamento dei villi coriali (da qui il termine villocentesi). Si tratta di piccole sporgenze simili a dita che delineano il muro circondante il bambino non ancora nato. Il problema sia con l”amniocentesi che con la villocentesi è il fatto che queste procedure comportano dei rischi bassi (forse la febbre o dolore) o in alcuni casi, più gravi (danneggiare il bambino e aborto spontaneo).
Detto questo, I test di paternità prenatale non richiedono più di essere sottoposti ad amniocentesi o villocentesi- questo deve fornire un sospiro di sollievo per tutte quelle mamme che stanno valutando un test del DNA. Coi test prenatali di paternita’ non invasivi è possibile raccogliere un campione del DNA fetale senza dover subire alcuna indagine medica.
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