Con il sopraggiungere di questa settimana, ormai la madre è consapevole di essere entrata nella fase finale della gravidanza, è infatti iniziato ufficialmente il nono mese, e che d’ora in avanti ogni momento potrebbe essere quello giusto per poter finalmente abbracciare per la prima volta il proprio bambino.
CAMBIAMENTI NEL CORPO DELLA DONNA
La donna ha ormai raggiunto il massimo dell’espansione fisica e probabilmente si sentirà molto goffa ed impacciata.
Se la testa del bambino ha iniziato a scendere nella pelvi, la forma della pancia può cambiare tanto da indurre gli altri ad osservare e a commentare di come essa si sia “abbassata”.
Il fatto che la pancia si sia abbassata sensibilmente, non significa che il bambino nasca subito: potrebbero volerci ancora molti giorni, addirittura alcune settimane prima che inizi il travaglio!
Questo meccanismo è soltanto un’indicazione che l’utero ed il bambino si stanno preparando al travaglio ormai i vista.
Nelle donne che sono alla prima gravidanza l’impegno della testa avviene molto prima rispetto a coloro che hanno già affrontato una gravidanza: questo succede perché i muscoli dell’utero sono tonici non essendo ancora stati distesi da un precedente travaglio e riescono ad esercitare una pressione maggiore sulla testa del bambino; c’è inoltre da considerare il fatto che la disposizione delle ossa pelviche non è ancora stata alterata da un precedente parto vaginale.
Se la testa del bambino comincia ad impegnarsi, la madre avrà più facilità nella respirazione, resasi difficoltosa nelle ultime settimane per l’aumento ponderale del bambino ed allo stesso tempo, constaterà una diminuzione della pressione sotto il diaframma e le costole; questo potrà consentirle di consumare finalmente un pasto completo grazie alla considerevole diminuzione del carico su queste strutture.
Lo svantaggio di questo processo, chiamato “alleggerimento” è quello dato dalla pressione esercitata dalla testa del bambino sulla vescica: la donna potrebbe dover andare in bagno molto più frequentemente.
Gli ormoni della gravidanza prodotti dalla placenta provocano ulteriori cambiamenti all’interno dell’organismo materno.
Il seno si gonfia ulteriormente e talvolta tende già a riempirsi di latte che tende ad uscire in piccole quantità; non tutte le donne sono soggette a questi sintomi ed alcune di esse infatti potrebbero non vedere neanche una goccia di colostro o latte fino a dopo il momento del parto.
Molte donne notano un aumento delle perdite vaginali; nulla di preoccupante in quanto si tratta semplicemente di un segnale che il collo dell’utero si sta ammorbidendo.
Da tenere sotto controllo, invece, sono le perdite vaginali color rosso vivo soprattutto se accompagnate da dolore addominale.
Per quanto la donna cerchi di riposare in questo periodo, si sentirà sempre più stanca per via della incapacità sempre più accentuata di poter trascorrere intere nottate di sonno ininterrotto.
SVILUPPO DEL BAMBINO
Il bambino avrà una lunghezza di circa 43/48 centimetri ed il peso di circa 2500 grammi/ 2800 grammi.
In questa fase della gravidanza, solitamente, il bambino è rannicchiato con la testa rivolta verso il basso in attesa del travaglio.
L’aumento ponderale del bambino è continuo ed è quasi interamente riconducibile al graduale accumulo di tessuto adiposo sotto la cute, intorno ai muscoli e ad alcuni organi addominali.
Anche se lo spazio a disposizione del bambino si è notevolmente ridotto, i suoi movimenti sono ancora percepibili; quando si muove, infatti, deforma la parete uterina e la madre sentirà in quel momento una forte fitta.
La maggior parte della lanugine che lo ricopriva è scomparsa ma è ancora presente intorno al suo corpo la vernice caseosa che con la sua consistenza scivolosa agevolerà il passaggio del bambino nel canale del parto.
I polmoni sono quasi del tutto maturi in quanto le ghiandole surrenali producono cortisolo a pieno ritmo per assicurare un adeguato funzionamento del meccanismo della respirazione che, tra poco, dovrà essere autonoma.
L’apparato digerente è ormai pronto ad accogliere alimenti liquidi.
L’intestino si riempie di una sostanza verde e appiccicosa chiamata meconio costituita da cellule cutanee morte, residui di lanugine e secrezioni di intestino, fegato e colecisti.
Il sistema immunitario del bambino ora è più maturo e questa sua capacità di combattere le infezioni è data principalmente dal trasferimento di anticorpi dal sangue materno.
La proporzione della testa del bambino ora è molto più piccola rispetto alle precedenti settimane e le ossa craniche sono ancora flessibili per agevolare il passaggio della testa attraverso il canale del parto.
ACCORGIMENTI E STILE DI VITA DA MANTENERE
In queste ultime settimane di gestazione, le contrazioni preparatorie ricorderanno alla madre che il travaglio può avere inizio da un momento all’altro.
Tutto rientra nella normalità in quanto le vere contrazioni verranno riconosciute dalla loro regolarità e dal fatto che sono solitamente molto più forti e dolorose.
Tutti gli esami prenatali sono ormai stati compiuti, magari verrà eseguito un altro emocromo se la madre si sente particolarmente stanca.
Il ginecologo controllerà, durante la visita, i segni più frequenti di ritenzione idrica, la pressione arteriosa lo stato generale e la sintomatologia riferita dalla madre ed annoterà tutti i dati nella cartella clinica.
Le emozioni che le madri provano più comunemente in queste ultime fasi della gravidanza sono impazienza e frustrazione dovute al fatto dell’attesa ormai imminente del grande giorno ma di non aver modo di sapere quando arriverà
Il travaglio rappresenta una grande sfida fisica ed emotiva e le madri affrontano questa idea con un insieme di eccitamento ed apprensione; è bene in questi casi mantenersi rissate e tranquille magari chiedendo consiglio al ginecologo che saprà capire ed attenuare i ricorrenti timori.
In questo periodo si può effettuare un’ecografia per controllare lo sviluppo, la crescita del bambino, la sua posizione e le condizioni della placenta e del cordone ombelicale
Per quanto riguarda gli accorgimenti da prendere in questa settimana , sono gli stessi che occorre mettere in atto per tutta la gravidanza: alimentazione sana suddivisa in piccoli e ricorrenti pasti per far fronte ai problemi digestivi sempre più accentuati (evitare cibi pesanti e soprattutto poco cotti o scongelati non in maniera corretta), riposare spesso o comunque tutte le volte che il corpo lo richiede e fare una leggera attività fisica (ad esempio possono essere molto salutari le passeggiate all’aria aperta).
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