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TRENTOTTESIMA SETTIMANA DI GRAVIDANZA

foto gentilmente offerta da Nema del blog http://lanemina.blogspot.it/

La gravidanza è giunta ormai alle sue ultime fasi; il travaglio potrebbe iniziare in qualsiasi momento anche se potrebbero volerci ancora alcuni giorni se non una piccola manciata di settimane.

CAMBIAMENTI NEL CORPO DELLA DONNA

Questo ultimo periodo della gravidanza sarà probabilmente il più pesante da sopportare e alla madre sembrerà un tempo interminabile sia a causa dei fastidi fisici sia per l’ansia crescente che inevitabilmente comporta l’avvicinarsi del travaglio.

La madre, infatti, troverà molte difficoltà di movimento a causa delle enormi proporzioni raggiunte dalla sua pancia: perfino i gesti quotidiani come ad esempio alzarsi dal letto, lavarsi e vestirsi, allacciarsi le scarpe saranno una continua sfida da affrontare e spesso risolvere con tanta pazienza e la giusta dose di calma.

Il gonfiore, che ha fatto già le sue prime apparizioni nelle fasi precedenti della gravidanza, inizierà in questo momento ad essere più evidente e a creare qualche piccolo disturbo in più.

 

Solitamente un gonfiore di quantità moderata è indice dell’aumentata ritenzione idrica causata dai cambiamenti ormonali e non desta preoccupazione ma se al contrario questo problema si dovesse verificare in maniera più importante è bene consultare il medico per scongiurare l’inizio di una gestosi.

La gestosi è una patologia circolatoria che si manifesta solitamente al termine della gravidanza soprattutto nelle donne già predisposte ad incorrere in aumenti della pressione sanguigna.

I fastidi delle scorse settimane, da questo momento tendono ad intensificarsi e accompagneranno la madre per tutto il resto della gravidanza.

Mal schiena, insonnia, stanchezza generalizzata, minzione frequente, piccole perdite involontarie di urina, saranno ora costantemente presenti nelle giornate che dividono la donna dal parto.

Lo scivolamento del bambino nella zona pelvica sarà, inoltre, la causa di dolori inguinali tipo “scosse elettriche” e sciatalgie, dolori fastidiosi ed insistenti ma per fortuna transitori.

In questa fase la madre potrà avvertire delle false contrazioni.

Queste contrazioni non vanno confuse con le contrazioni di Braxton Hicks infatti, sono forti quasi quanto quelle vere ma non hanno intervalli regolari e scompaiono anche solo con una camminata rilassante.

SVILUPPO DEL BAMBINO

Il bambino avrà una lunghezza di circa 48/50 centimetri ed il peso di circa 3000 grammi/3100 grammi.

In questo momento il peso del bambino si aggira intorno ai tre chilogrammi ma ci possono essere bambini  che, pur rientrando nei limiti della normalità, sono sia più grandi che più piccoli; la crescita ponderale del bambino da questo momento in poi si attesta sui 30 grammi al giorno.

Se il bambino nascesse in questa settimana sarebbe perfettamente in grado di sopravvivere autonomamente in quanto tutti i suoi organi sono completamente sviluppati; fanno una piccola eccezione i suoi polmoni ed il suo cervello che inizieranno il loro vero funzionamento al momento della nascita e continueranno a svilupparsi nei primi anni di vita.

Il suo midollo osseo continua la produzione di globuli bianchi.

Il suo aspetto, più paffuto grazie all’accumulo dello strato lipidico sottocutaneo, è generalmente quello che avrà alla nascita.

La vernice caseosa che ricopriva interamente il suo corpo sta diminuendo progressivamente.

Il bambino ingerisce continuamente piccole quantità di liquido amniotico; questo liquido insieme ad alcuni materiali di scarto dell’intestino forma, nel suo intestino, una sostanza chiamata meconio.

E’ una sostanza bruno-verdastra composta da prodotti della scissione dei globuli rossi, delle cellule epiteliali desquamatesi e dalla lanugo che il bambino ha ingerito dopo averla persa nel fluido amniotico.

Il meconio sarà la prima emissione del neonato dopo la nascita e solo occasionalmente viene emesso prima della nascita all’interno e sarà liberato nel liquido amniotico.

ACCORGIMENTI E STILE DI VITA DA MANTENERE

In questa fase della gravidanza, ogni giorno potrebbe essere quello buono per l’inizio del travaglio.

E’ da tenere ben presente, infatti, che soltanto il 5%  delle donne partorisce in corrispondenza della data presunta del parto.

La sensazione più comune da fronteggiare in questo momento è la comparsa di gonfiore soprattutto ai piedi e alle caviglie; tutto rientra nella norma della fase conclusiva della gravidanza.

Probabilmente ci saranno le ultime visite dal ginecologo che valuterà con attenzione l’eventuale comparsa di stadi di ipertensione gravidica, anemia della madre, principi di diabete gestazionale e variazioni significative della crescita intrauterina del bambino.

Per tranquillizzare lo stato ansioso della madre, preoccupata della diminuzione dei movimenti del proprio bambino, verrà effettuata probabilmente un’ultima ecografia molto utile al ginecologo per valutare la posizione e la presentazione del bambino.

Le contrazioni in questo momento si faranno più intense ed è bene prestare attenzione alla loro ritmicità per poter facilmente riconoscere l’avvio del travaglio vero e proprio.

E’ bene sapere a tal proposito che le contrazioni sono da intendersi ravvicinate quando hanno una durata di 40/45 secondi ad intervalli di cinque minuti l’una dall’altra.

Il primo stadio del travaglio è quello, infatti, in cui forti contrazioni fanno assottigliare ed allargare la cervice uterina per permettere l’imminente passaggio del bambino.

Un segnale inequivocabile dell’inizio del travaglio è sicuramente la perdita del tappo mucoso e del liquido amniotico: il parto in questo caso è imminente.

Il verificarsi della perdita di liquido amniotico deve spingere la madre a recarsi in ospedale.

E’ molto importante, in questa fase, mantenere uno stato d’animo tranquillo e rilassato, per quanto sia possibile data l’euforia mista alla tensione che naturalmente genera l’avvicinarsi del travaglio e quindi del parto.

Per quanto riguarda gli accorgimenti da prendere in questa settimana , sono gli stessi che occorre mettere in atto per tutta la gravidanza: alimentazione sana (evitare cibi pesanti e soprattutto poco cotti o scongelati non in maniera corretta), riposare spesso o comunque tutte le volte che il corpo lo richiede e fare una leggera attività fisica (ad esempio possono essere molto salutari le passeggiate all’aria aperta) che potrebbe anche accelerare l’avviarsi del travaglio.

 

 

Arianna Mariani

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