Nutrizionista

TRENTUNESIMA SETTIMANA DI GRAVIDANZA

L’idea di un parto imminente inizia a farsi sempre più concreta; come sempre il timore dell’ignoto è molto più difficile da affrontare della realtà.

La donna deve cercare di accantonare tutti i racconti uditi fino a questo momento e ricordare sempre che ogni gravidanza ha una storia a se e le problematiche incontrate dalle altre gestanti possono non intaccare in alcun modo il decorso della propria gravidanza.

CAMBIAMENTI NEL CORPO DELLA DONNA

In questa fase della gravidanza è molto frequente sentirsi ingombranti e goffe soprattutto se la gestante  si trova ad  affrontare i mesi estivi quando, a causa dell’aumento della temperatura esterna, aumenta il rischio di gonfiori diffusi a carico delle mani, dei piedi e delle gambe…..

 

Anche se la donna non sarà ancora eccessivamente pesante, si muoverà comunque più lentamente e faticosamente del normale.

Le semplici attività giornaliere, a questo punto della gravidanza, richiedono un mutamento radicale delle tecniche utilizzate finora ed il modo migliore per affrontare queste piccole difficoltà consiste nel vedere il lato comico della situazione e non dimenticarsi che si tratta di una situazione temporanea e che il diventare madri implica inevitabilmente un normale rallentamento dei propri ritmi di vita.

In questa fase è molto comune avere un sonno disturbato con spesso spiacevoli ripercussioni di salute durante il giorno: diventa, infatti, sempre più difficile trovare una posizione comoda per dormire, la vescica impone risvegli regolari ed il bambino continua a muoversi e a tirare calci proprio nel momento in cui la donna vorrebbe riposare.

Fino al momento del parto l’utero inizia a prepararsi al travaglio con lievi contrazioni indolori (contrazioni di Braxton-Hicks)che partono dal fondo uterino e si propagano lungo l’utero contraendolo per circa trenta secondi.

La maggior parte dei disturbi fisici di quest’ultima parte della gravidanza è legata alle accresciute dimensioni del ventre.

In questo momento è possibile avvertire delle palpitazioni che sono brevi accelerazioni del battito cardiaco: di solito non c’è nulla di cui preoccuparsi in quanto dipende dai radicali cambiamenti della pressione sanguigna ma, se dovesse comparire dolore toracico o grave affanno, occorre consultare tempestivamente il ginecologo.

 

SVILUPPO DEL BAMBINO

Il bambino da vertice al sacro avrà una lunghezza di circa 402/45 centimetri ed il peso di circa 1,7 chili.

Il bambino continua lentamente a crescere in lunghezza ma l’aumento significativo riguarda il suo peso: dalla 28 alla332 settimana, infatti, l’aumento sarà di ben 500 g e tra la 32 alla 35 è’ in media di 250 g; questo significa che intorno alla 35 settimana il nascituro avrà raggiunto in media 2,5 Kg.

Un bambino nato intorno a questo periodo sarà ancora esile ma non avrà più quell’aspetto rugoso, rossastro ed emaciato.

La vernice caseosa che lo ricopre è ancora molto spessa ma lo strato di lanugine che ricopriva interamente il suo corpo sta scomparendo del tutto dal momento che è presente ancora soltanto in piccole zone delle spalle e della schiena.

Gli occhi si aprono e si chiudono continuamente e stanno imparando a poco a poco a mettere a fuoco: le pupille si dilatano e si contraggono in risposta alle variazioni di luce che filtrano attraverso la parete uterina.

In questo momento il cervello ed il suo sistema nervoso stanno terminando le fasi finali della loro maturazione.

Le unghie sono formate del tutto anche se quelle dei piedi richiederanno ancora qualche settimana per raggiungere completamente le estremità delle dita.

I polmoni stanno maturando molto velocemente : le sue ghiandole surrenali, infatti, stanno producendo cortisolo che è un ormone che stimola la produzione di surfattante che serve per impedire il collasso degli alveoli polmonari permettendo a questi di espandersi correttamente e consentire al bambino di respirare adeguatamente.

Quasi mezzo litro di sangue materno scorre attraverso le pareti dell’utero in corrispondenza della placenta, dove i vasi sanguigni materni sono a stretto contatto con i villi placentari, nei quali scorre il sangue del feto.

Il sangue materno e quello fetale non si mischiano mai, ma sono separati da una sottile parete, la barriera placentare, attraverso la quale vengono scambiati acqua, nutrienti e scorie.

Il bambino assume liquidi  anche dal fluido amniotico nel quale immette successivamente urina.

In entrambi i sessi le ghiandole surrenali continuano a produrre grandi quantità di ormoni ed è frequente che questi elevati livelli ormonali determinino alla nascita un ingrossamento dei genitali esterni; niente di cui preoccuparsi in quanto questo fenomeno tenderà a scomparire nelle prime settimane dopo la nascita.

 

ACCORGIMENTI E STILE DI VITA DA MANTENERE

L’aumento di peso nella donna ora è di circa 8/9 chili e questi sono dati dal peso del bambino, dalla placenta, dal fluido amniotico, dall’ingrossamento del seno e dell’utero, dall’aumento del volume del sangue e dall’accumulo di grassi, proteine ed acqua.

Per questo motivo la stanchezza sempre più presente ed il mal di schiena sempre più insistente sono quasi inevitabili.

Dal momento che questi sintomi saranno sempre più evidenti nelle prossime settimane, è bene preparare, con largo anticipo, tutto ciò di cui avrà bisogno la madre ed il bambino una volta in ospedale. Specialmente in caso di un travaglio improvviso, non ci sarà tempo per preparare tutto l’occorrente quindi sarebbe utile mettere tutto in una valigetta e tenerla sempre a portata di mano.

Durante il ricovero in ospedale la madre avrà bisogno di due camicie da notte con apertura sul davanti, un asciugamano, un paio di pantofole, un reggiseno per l’allattamento e dei dischetti assorbilatte, assorbenti post-parto, mutande di cotone comode, articoli da toilette usati abitualmente, abiti puliti e vestitini per il bambino.

Per quanto riguarda gli accorgimenti da prendere in questa settimana , sono gli stessi che occorre mettere in atto per tutta la gravidanza: alimentazione sana (evitare cibi pesanti e soprattutto poco cotti o scongelati non in maniera corretta), riposare spesso o comunque tutte le volte che il corpo lo richiede e fare una leggera attività fisica (ad esempio possono essere molto salutari le passeggiate all’aria aperta.

 

 

 

 

Arianna Mariani

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