La curcuma è una radice originaria dell’asia meridionale, india e indonesia.
Questa spezia è nota anche con il nome di zafferano delle indie ed è largamente utilizzata nella cucina indiana e mediorientale.
La curcuma è la spezia più curativa al mondo ma il suo principio attivo, la curcumina, ha una bassa biodisponibilità.
Le concentrazioni di curcumina nel plasma sanguigno, urina, e tessuti periferici, se rilevabile a tutti, sono estremamente basse, indipendentemente dalle dimensioni dosaggio. Per aumentare la disponibilità e quindi amplificare le sue proprietà questa spezia andrebbe sempre associata al pepe e ad un olio vegetale.
Gli studiosi hanno attribuito alla curcuma proprietà antiossidanti e antitumorali in quanto sembra che blocchi la crescita di cellule tumorali, in particolare a carico dell’apparato digerente (colon, stomaco, intestino, esofago, ecc…).
Inoltre pare che questa spezia abbia effetti positivi anche nella prevenzione del tumore al seno.
La curcuma è un ottimo antinfiammatorio, digestivo ed epatoprotettore.
È proprio sul fegato che la curcuma esercita una forte azione disintossicante, depurandolo da eccessi e scorie accumulate nel tempo.
Per questo motivo è spesso indicata in caso di abuso di alcool o farmaci, cirrosi, epatiti o come digestivo per digestione lenta, pesantezza o disturbi intestinali. Inoltre, grazie alla sua elevata proprietà antinfiammatoria, la curcuma è un noto rimedio contro le artriti, le artrosi e le infiammazioni muscolari.
La curcumina gode di proprietà cicatrizzanti e aiuta a rimuovere le impurità della pelle, soprattutto in caso di acne e pelle grassa. Questa spezia può essere considerata un buon alleato nel rinforzare le difese immunitarie grazie alla sua attività immunostimolante. In caso di influenza o malanni di stagione, quindi, un buon piatto con la curcuma può essere di supporto.
Molto interessante è anche l’azione positiva che la curcuma svolge sul cervello in quanto sembra che stimoli la memoria e faciliti i processi di ripresa del sistema nervoso in seguito ad ictus. Alcuni studiosi ritengono che abbia anche un effetto antidepressivo se assunta con regolarità in soggetti che soffrono di depressione. La curcuma ha proprietà anti-trombotica, ciò significa che è in grado di ridurre i coaguli di sangue.
Questa caratteristica la rende però pericolosa nel caso già si faccia uso di farmaci utili a fluidificare il sangue. Assumere questa spezia in concomitanza con gli anticoagulanti può infatti rafforzarne gli effetti aumentando il rischio di sanguinamenti interni.
La curcuma abbassa naturalmente i livelli di zucchero nel sangue ma se assunta in associazione a farmaci per il diabete, l’effetto potrebbe far scendere ulteriormente la glicemia, causando ipoglicemia. Le persone che assumono antistaminici potrebbero riscontrare problemi con il consumo in contemporanea di curcuma. L’interazione tra i principi attivi può infatti causare reazioni allergiche generando episodi di orticaria o eruzioni cutanee ma anche mancanza di respiro.
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